Parte la sperimentazione: nel «body scanner» i ministri Matteoli e Fazio

I primi a sottoporsi al controllo con il «body scanner» utilizzato in via sperimentale in un aeroporto italiano, a Fiumicino, sono stati i ministri dei Trasporti Altero Mattioli e della Salute Ferruccio Fazio. Ha preso così il via, ieri, nello scalo romano la prima fase di sperimentazione del «body scanner» a onde millimetriche. La fase durerà dalle 4 alle 6 settimane: subito dopo Fiumicino altri macchinari saranno operativi a Malpensa e Venezia. Sembrano risolti, invece, i problemi sollevati nelle scorse settimane, legati alla salute e alla tutela della privacy: le onde millimetriche sono, infatti, molto inferiori a quelle emesse da altri apparecchi elettronici in commercio; quanto alla privacy la macchina riproduce soltanto una sagoma stilizzata, non l’immagine e il volto della persona che si sta sottoponendo al controllo. Costo del dispositivo è di circa 150mila euro a fronte di un investimento da parte dell’Enac di circa 2 milioni di euro.
Il macchinario attivato ieri, così come quello che verrà utilizzato tra qualche giorno a Malpensa, è di tipo «attivo» a onde millimetriche. Nell’ambito della sperimentazione saranno però attivati body scanner anche a tecnologia «passiva», ovvero in grado di rilevare le onde millimetriche emanate dal corpo umano, senza quindi alcun contributo di sorgenti esterne. Terminata la fase di sperimentazione, il Comitato interministeriale per la sicurezza del trasporto aereo e degli aeroporti (Cisa) valuterà quale tra queste due tipologie di apparecchiature scegliere per gli aeroporti nazionali. Solo a quel punto l’Enac potrà acquistare un certo numero di body scanner (si è parlato di circa 15). Il periodo di sperimentazione punta a testare il livello di prestazione delle macchine e, in particolare, serve a verificare la loro reale capacità di rilevare oggetti e sostanze che i metal-detector non possono individuare. Durante la sperimentazione, peraltro, potranno sottoporsi al controllo solo i passeggeri che lo vorranno, altrimenti dovranno essere ispezionati con un controllo manuale approfondito. Sono, invece, esclusi solo quei passeggeri che presentano patologie o situazioni sanitarie documentate. Terminata questa fase tutti i viaggiatori interessati in partenza dovranno comunque sottoporsi al controllo con il body scanner. L’Enac nel frattempo dovrà valutare l’effettivo risparmio di tempo e l’incremento dell’operatività rispetto alle procedure tradizionali.
Il body scanner si presenta come una cabina, con ingresso e uscita aperti, che il passeggero deve attraversare in un tempo stimato in sei secondi, secondo i parametri stabiliti dalla casa produttrice. Nel caso in cui viene rilevato un oggetto, sul monitor posto sul lato di uscita della cabina si riproduce una sagoma stilizzata del corpo umano, con l’indicazione della zona dove effettuare un controllo manuale approfondito. Altrimenti viene dato il segnale di via libera di colore verde. A Fiumicino saranno circa un milione l’anno il numero di passeggeri che dovranno passare per il «body scanner».
Favorevoli in linea di massima i passeggeri.

«Per la sicurezza è importantissimo - dice un uomo d’affari diretto a Francoforte - per la sicurezza è importantissimo: se le cose vengono fatte con criterio, sicuramente c’è da fidarsi». «Se fossi dovuto partire per gli Usa, sarei passato serenamente attraverso il body scanner: non mi crea alcun problema. Prioritarie sono la tranquillità e la sicurezza per chi vola», dice un giovane diretto a Praga.

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