Eleonora Giorgi, i funerali nella Chiesa degli Artisti sulle note dei Pink Floyd

Tanti gli applausi per l'attrice, per il cui funerale si sono radunate in piazza del Popolo a Roma migliaia di persone: "L'abbiamo restituita al pubblico"

Eleonora Giorgi, i funerali nella Chiesa degli Artisti sulle note dei Pink Floyd
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Eleonora Giorgi, nei suoi ultimi mesi di vita, aveva dato disposizioni chiare per il suo funerale e queste sono state accolte dalla famiglia. Alle 16, il suo feretro è entrato nella Chiesa degli Artisti di Roma in piazza del Popolo sulle note di "Wish you were here" dei Pink Floyd. La cerimonia è officiata da monsignor Antonio Staglianò, vescovo emerito di Noto e dal novembre scorso rettore della basilica romana di Santa Maria in Montesanto, insieme a Don Fabrizio Gatta. La chiesa era gremita di persone e anche fuori, sul sagrato e nella piazza antistante, in tantissimi hanno voluto partecipare all'ultimo saluto a una delle grandi interpreti del cinema italiano.

Dietro la bara c'erano i figli Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, evidentemente commossi, sorretti in questi giorni dall'affetto di tutta l'Italia nei confronti della loro madre. "È stato un momento bellissimo vedere l'abbraccio della gente, una cosa che fa capire come mia madre in qualche modo sia riuscita a toccare ognuno di loro. Magari qualcuno l'ha conosciuta di persona e magari altri solo attraverso i personaggi dei suoi film o dalla tv eppure tutti si sono sentiti in dovere di restituire qualcosa, chiunque ldi oro è qui non in cerca di visibilità, sta dicendo guardate che volevamo bene anche noi ad Eleonora", ha commentato il primogenito prima di entrare in chiesa. "Questo riempie il cuore di gioia", ha aggiunto. Tanti gli applausi per l'attrice al momento del suo arrivo in chiesa, mentre la piazza pochi minuti dopo è calata in un silenzio assoluto di profondo rispetto nei confronti del dolore dei familiari e di chiunque le abbia voluto bene.

"Ci siamo presi due giorni per noi, ma oggi mamma l'abbiamo restituita al pubblico. È una dimostrazione di affetto incredibile, e per me motivo di orgoglio. Il suo pubblico l'ha sempre amata ma non mi aspettavo tutto questo. Migliaia e migliaia i messaggi che ho ricevuto, mi sento di dire solo grazie", è il commento del secondogenito di Eleonora Giorgi, Paolo, che nei pochi interventi in tv di questi giorni non ha mai nascosto il dolore e le lacrime per la perdita. "Mamma ha dimostrato coraggio e per me che sono il figlio sapere che con la sua testimonianza sia riuscita ad aiutare gli altri è il più grande orgoglio", ha aggiunto.

Monsignor Staglianò ha dato il via alla celebrazione sottolineando che "oggi il cuore è stracarico di tristezza e di dolore, ma dobbiamo dare testimonianza della speranza. Noi non perdiamo mai coloro che amiamo, perché li possiamo amare in colui, Gesù, che è morto e risorto". All'inizio dell'omelia, il monsignore ha citato una celebre poesia di Cesare Paese, "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi" e ha spiegato che "la morte è l'unico vero grande nemico degli esseri umani". La morte di Eleonora Giorgi "rischia di essere disperante se chi continua a vivere, come i suoi figli, nipoti e tutte le persone che l'hanno amata e continueranno ad amarla, guardando lei in questa bara penseranno davvero che lei non ci sia più".

La disperazione "chiude gli occhi degli esseri umani, e allora non avranno la sensibilità di ascoltare la parola eloquente di questa morte" e "il corpo di Eleonora che negli ultimi tempi è stato umiliato dalla malattia, tormentato dal dolore, come quello di Gesù, trafitto di spine, crocifisso e morto rivela al mondo come è onnipotente Dio".

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