Dopo alcuni giorni di silenzio, Memo Remigi è tornato a parlare del caso che l'ha coinvolto in Rai. Licenziato per aver violato il codice etico, posando la sua mano sul fondoschiena della collega Jessica Morlacchi, oggi Memo Remigi chiede di non essere trattato come un mostro. "Quanto accaduto mi ha un po' traumatizzato. Dopo 50 anni di carriera, sono venuto a conoscenza del mio licenziamento dal programma ascoltando in diretta Serena Bortone", ha dichiarato il cantante al Corriere della sera.
Quel gesto che gli è costatato l'allontanamento dalla Rai e la perdita del lavoro, probabilmente Memo Remigi non se lo perdonerà mai: "Il gesto è stato totalmente sbagliato e non andava fatto. Ho chiesto scusa e lo ribadisco qui: chiedo scusa a Jessica Morlacchi, a Serena Bortone, alla Rai". Tuttavia, ancora fatica a capire come sia stato possibile arrivare a tanto. Infatti, nell'immediato pare che la Rai non si fosse accorta del potenziale esplosivo, prendendo tempo prima di prendere la decisione, che è arrivata solo dopo l'esplosione del caso mediatico. Come racconta Remigi, infatti, pare che un autore Rai lo abbia chiamato il giorno stesso in cui il video è uscito sui social: "Mi ha detto: 'Vediamo che succede, tu resta a casa un paio di giorni, capiamo che piega prende la storia'. Poi più niente. So che quel video aveva avuto 47 visualizzazioni. Poi è stato mostrato su Striscia la notizia, infine ripreso da Dagospia ed è scoppiato il putiferio".
Da questo, la convinzione di Memo Remigi che senza il clamore mediatico il "caso" non sarebbe esplos. Una convinzione ingenua, probabilmente: "Io non ne ho avuto evidenza. Prima del putiferio non sapevo di aver creato disagio a Jessica. Nel mio animo era uno scherzo tra amici cari quali eravamo. Altrimenti mi sarei subito scusato". Appare deluso dall'assenza di una comunicazione da parte di Serena Bortone e ribadisce di non aver contattato in privato Jessica Morlacchi: "Sarebbe stato invadente da parte mia". Ma non si dà pace: "Se solo mi avesse fatto intendere imbarazzo, non mi sarei spinto a uno scherzo così idiota".
Nei primi momenti, Memo Remigi dichiara di essersi sentito trattato "come un mostro", perché a suo dire "non ci si rende conto che una certa gogna mediatica può avere effetti pesanti anche sulla famiglia:
penso a mio figlio, ai miei nipoti. Si rischia di distruggere una persona". Nonostante tutto, però, ammette di non essersi sentito mai solo, di aver ricevuto tanti messaggi dai colleghi e tanti attestati di stima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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