"I primi mesi sono stati tremendi, poi...". Arianna Mihajlovic si sfoga a 9 mesi dalla morte di Sinisa

Per la prima volta dopo la morte del marito, Arianna Mihajlovic ha rilasciato una lunga intervista per parlare della sua famiglia, del presente e della vita senza Sinisa

"I primi mesi sono stati tremendi, poi...". Arianna Mihajlovic si sfoga a 9 mesi dalla morte di Sinisa
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"Un vuoto enorme… vivrò anche per te". Cinque giorni fa Arianna Mihajlovic scriveva queste parole su Instagram, condividendo con i fan uno scatto con il marito Sinisa. Parole cariche di dolore ma anche di speranza, quella di provare ad andare avanti nonostante il lutto. Ed è proprio di sentimenti, dolore e futuro che la moglie di Sinisa Mihajlovic ha parlato nell'ultima intervista rilasciata al settimanale Chi, la prima dopo la morte dell'allenatore del Bologna.

Per Arianna Mihajlovic e i cinque figli questa è stata la prima estate senza Sinisa. Accettare la sua morte non è stato facile, ma andare avanti è l'obbligo di tutti. "Perché lui avrebbe voluto questo", ha dichiarato Arianna a Chi, spalancando le porte della villa di Porto Cervo dove la famiglia ha trascorso le estati più belle prima del lutto. E ritornare in quel luogo carico di ricordi è stato traumatico: "Aprendo la porta ho ritrovato le sue cose, gli scarpini, le tute... Mi sono fermata come se avessi ricevuto uno schiaffo e mi sono detto: 'Vivo o muoio?'. E ho scelto di vivere".

"All'inizio è stato orrendo"

Sono passati otto mesi dal 16 dicembre, giorno della morte di Sinisa Mihajlovic, ma il dolore non si placa. Per settimane la moglie è rimasta chiusa in casa, lontana da tutto e tutti: "Nicholas, il più piccolo di casa, si sentiva in colpa se rimanevo a casa. Mi chiedeva quando sarei uscita. Così mi sono circondata di amiche e ho provato a non farmi vedere triste. Ho mostrato sorrisi forzati con Sinisa nel cuore". Indossare una maschera per non ferire i figli e farsi vedere forte, però, l'ha fatta finire al centro delle critiche e giudicata. "C'è chi mi ha visto prendere un aperitivo, chi mi ha giudicata per come mi vestivo, ma loro non hanno camminato nelle mie scarpe. Giudicatemi pure, non me ne frega niente", ha detto Arianna Mihajlovic, rispedendo al mittente polemiche e giudizi.

Il dolore e la depressione

La moglie di Sinisa ha parlato degli ultimi difficilissimi quattro anni, periodo nel quale l'ex allenatore del Bologna ha combattuto la sua battaglia contro la leucemia. Mesi dentro e fuori dall'ospedale, che avrebbero potuto farla crollare in qualsiasi momento, ma che - invece - l'hanno resa più forte sull'esempio del marito: "Sinisa dieci giorni prima di morire ha corso dieci chilometri e io mi devo abbattere o cadere in depressione? No, continuo a vivere per i miei figli. Un conto è parlare di dolore, un conto viverlo. Ho visto per troppo tempo persone appese alla vita". I primi mesi, però, sono stati i peggiori: "Un periodo tremendo per me e i miei figli, poi ho indossato l'armatura".

Per sopravvivere, per mantenere la promessa fatta a Sinisa, per rimanere punto fermo dei suoi cinque ragazzi.

Lui non c'è più fisicamente, ma è come se ci fosse. "Sento la sua presenza come se fosse seduto sul letto accanto a me, come se ci fosse realmentee", ha concluso Arianna Mihajlovic, ricordando il vuoto che Sinisa ha lasciato.

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