"Molti adolescenti si vergognano": Ferragni e i rischi di mostrare i figli sui social

Se può essere una strategia per ottenere consensi, non lo è sicuramente per i figli adolescenti: ecco cosa rischiano i figli Chiara Ferragni quando vengono troppo spesso esposti sui social dalla madre

"Molti adolescenti si vergognano": Ferragni e i rischi di mostrare i figli sui social
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Dopo il pandoro-gate e le numerose vicende che la riguardano in prima persona e sembrano aumentare come un fiume in piena come quella del gioielliere che ha interrotto la collaborazione, Chiara Ferragni ha scelto la via del "low-profile" su Instagram limitandosi a sponsorizzare il minimo indispensabile ma soprattutto mostrando spesso e volentieri i suoi figli in scene di ordinaria quotidianità per "impietosire" i follower e recuperare pian piano il gradimento sperato. L'influencer non sa, però, quante e quali sono le potenziali ripercussioni psicologiche negative per Leone e Vittoria che hanno rispettivamente cinque e due anni.

Il "trucco" dei figli

"Questi poveri bimbi li mette sempre in mostra per acchiappare soldi", è uno dei tanti commenti che scrive un utente su Instagram sotto ai post della Ferragni mentre è sulla neve o dentro la baita di montagna dove i protagonisti sono sicuramente loro, i due figli della coppia Ferragnez. "Spesso il genitore porta il figlio sulla platea del sociale senza comprenderne le conseguenze che si possono presentare dall'esterno, ma anche quei pericoli interni", spiega al Messaggero la dottoressa Giovanna Perricone, docente in Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione all'Università di Palermo.

I rischi del virtuale

Un bambino, di cinque, sei, sette oppure otto anni (con la crescita aumentano ovviamente le consapevolezze) crede che "il virtuale sia il luogo dove puoi essere tutto e poi fare tutto", spiega l'esperta. Per quanto sia piccolo, soprattutto Leone ha ormai dimestichezza con l'andare in video e finire su un social grazie al quale la mamma guadagna fior di quattrini. I problemi, però, iniziano soprattutto adesso come l'occhio del ciclone in cui è finita la Ferragni. "Il senso di onnipotenza viene sconfessato dalla normalità della vita, che ti mette in condizione di avere anche grandi sconfitte e tu non li sai gestire più perché non sei abituato a gestire la frustrazione, sei abituato semplicemente a vederti in una logica onnipotente", aggiunge la Perricone.

Perché i bambini sono più esposti

Esporre mediaticamente i bambini, vale per la Ferragni ma per qualsiasi altri genitori, può metterli in situazioni complicate con ripercussioni evidentemente negative in un adolescente. Non sappiamo se sia il caso di Leone e Vittoria ma esistono numerose casistiche, studiate dagli esperti del settore, che portano molti figli "a vergognarsi dei comportamenti dei genitori quando mettono troppe foto", spiega al Messaggero il dott. Cristian Pagliariccio, Psicologo dell'Educazione regolarmente iscritto all'Ordine degli Psicologi del Lazio. Crescendo, molti adolescenti "si sentono sfruttati perché non hanno deciso di fare quel percorso di vita - sottolinea l'esperto - non possiamo immaginare l'effetto che quel tipo di lavoro avrà sui figli, per questo anche l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza raccomanda cautela in quello che si fa perché gli effetti non li possiamo scoprire adesso ma li scopriremo poi andando avanti".

Il quadro è chiaro: mamma e papà non dovrebbero esporre in maniera eccessiva i propri figli come invece avviene nel caso di Chiara Ferragni il cui profilo ne è pieno. Servirebbe maggiore cautela per non incorrere in rischi disfunzionali e non avere ripercussioni negative sulla qualità della vita dei più piccoli. L'argomento è delicato e non si può fare un discorso generale, non è tutto sbagliato ma a tutto c'è sicuramente un limite. "Se la foto dei propri figli circola un po' ovunque, andrebbe evitato. Se si vuole, meglio condividerla con persone fidate.

C’è altrimenti il pericolo dell'odio nei social", sottolinea Pagliariccio, il quale conclude spiegando che i figli non fanno forzati secondo le proprie necessità "manipolarli o ingannarli per ottenere un effetto che non vada a beneficio dei minori, ma vada solo ad ottenere delle reazioni di pubblico".

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