
A mezzanotte e trentare, Fedez e Marco Masini sono saliti sul palco per cantare Bella stronza. Era forse il duetto più atteso della serata, benché tutti fossero consapevoli che non avrebbe vinto c'era la curiosità di sapere come Fedez aveva modificato la canzone. Tutte le polemiche dei giorni precedenti di chi voleva censurare il brano si sono rivelate infondate: i due hanno riscritto il brano con le barre del rapper e della versione originale non sono rimasti che pochi passaggi, decisamente innocui. Che non si parli di auto-censura, però, perché si è trattato di un adattamento antecedente alle polemiche necessario per "calzare" al meglio i versi che Fedez aveva già scritto. E cosa ha scritto Fedez? Un atto d'accusa verso se stesso. Eppure, le solite femministe di Non una di meno che non hanno capito niente della canzone, e probabilmente non l'hanno nemmeno ascoltata, non hanno perso tempo a criticare, aggredire, sputare sentenze e giudizi.
"Anche quest’anno, il festival del Bonton Patriarcale (di Sanremo), non perde occasione per fare una “bella stronzata”. Non ce la fanno proprio a contenersi. Su un palco che dovrebbe essere dedicato alla cultura, sotto ai riflettori trova spazio, di nuovo, la cultura della violenza. Quella che colpevolizza le donne e deresponsabilizza gli uomini come sempre", scrivono dalla sezione milanese di Non una di meno. Ma cosa canta Fedez? C'è un passaggio fondamentale del suo pezzo che racconta il dolore di aver deluso una donna che sente di aver amato: "Grazie a me ora confondi lo schifo con l’amore, chi cerca quello che non deve trova quello che non vuole. Ti penso e non mi sembra vero, non riusciremo mai a ferire chi ci odia come chi ci ama per davvero. Ti ho dato tutte le ragioni per essere una bella stronza".
Eppure, pur di imbastire l'ennesima polemica sterile, inutile e buona solamente per alimentare l'odio verso l'uomo, le femministe integraliste scrivono: "Ritroviamo infatti i soliti cliché della femme fatale manipolatrice colpevole di fare agire un uomo da violento: colpevole di avergli fatto lasciare la ex, di avergli fatto fare a botte con il proprio migliore amico, e di menare la compagna. Quella che - alla fine, se lui decide di non 'tenerla a gambe aperte fin che viene domattina'- deve ringraziare che lui abbia deciso così, salutandola. Un po’ come se noi dovessimo in fondo ringraziare che perlomeno la strofa considerata peggiore sia stata rimossa. Tipo ringraziare per meno del minimo sindacale insomma". Inutile commentare questo profluvio di inutilità, perché ogni forma di integralismo non conosce dialogo.
Ma almeno c'è chi ancora ragiona tra le femministe, come l'utente che commenta: "Che esagerazione! Il testo originale esprime la sofferenza di un uomo appena lasciato... e sfido chiunque in un momento di tristezza/rabbia usare termini più sottili... Come la doveva intitolare “bella monella?” Suvvia non esageriamo con le posizioni politiche/etiche".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.