Non sono arrivati purtroppo in tempo per impedire la violenza sessuale, ma almeno sono riusciti a farla cessare, evitando peggiori conseguenze, e arrestare il bruto. I tre ghisa di pattuglia lungo via Imbonati hanno infatti colto al volo le invocazioni di aiuto, le hanno seguite fino a un sottopasso in disuso dove hanno sorpreso un peruviano di 20 anni mentre abusava di una connazionale di 2 anni più grande. Lui è finito a San Vittore, lei alla Mangiagalli, ammaccata e contusa ma soprattutto in grave stato di choc. "E da come mi hanno descritto la situazione - commenta ora Tullio Mastrangelo comandante dei ghisa - direi che abbiamo evitato il peggio. Il ragazzo era ormai completamente fuori controllo e avrebbe anche ucciderla".
Finisce così nel peggiore dei modi una sera tra un gruppo di sudamericani che si era ritrovato poco distante per una sera in compagnia. Tra loro i due giovani che sembra non si conoscessero ma fossero arrivati insieme ad altri amici. Il bruto, che vivacchia con impieghi occasionali, abita infatti a Corsico con le sorella, la vittima a Milano, curiosamente anche lei con la sorella, e lavora in un studio dentistico. Un paio di birre poi il ragazzo in qualche modo riesce a isolare la vittima dal resto del gruppo. Come non è però ancora chiaro: inutili le domande degli investigatori, lui finge di comprendere poco l’italiano, lei è in stato confusionale.
Chiaro è solo l’epilogo. Poco dopo le 4 del mattino lui la trascina nel sottopasso in disuso della ferrovia nei pressi di via Imbonati, la butta a terra le strappa i vestiti e la violenta. Non ha neppure bisogno di picchiarla, la giovane è infatti piccola e minuta e basta il peso del bruto per impedirle di fuggire. Ma non di lottare con tutte le sue forze. Il ragazzo finira pieno di graffi su viso, collo e fianchi.
La salvezza arriva verso le 4.30, quando un equipaggio della polizia locale transita lungo via Imbonati. Un normale servizio di pattuglia in quanto in zona si ritrovano spesso gruppi di sudamericani ma anche di magrebini. E tra i due gruppi, complice anche l’alcol, scoppiano spesso zuffe piuttosto violente. L’auto dei ghisa incrocia a bassa velocità e con i finestrini aperti e questo consente all’equipaggio, un uomo e due donne poco più grandi dei peruviani, di sentire le urla disperate della vittima. I tre scendo e cercano di capire da dove provengano e in breve arrivano al sottopasso.
Gli agenti strappano il brutto dalla sua preda e lo ammanettano senza difficoltà, anche perché non oppone resistenza.
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