"Piscine olimpiche? Ora spiego perché Milano non fa acqua"

Poche strutture agonistiche in città. Parla l’assessore allo Sport Alan Rizzi: "Due impianti sistemati entro l’anno. E poi uno nuovo"

Assessore Alan Rizzi, ma è proprio così difficile costruire una piscina olimpica a Milano?
"No. E infatti stiamo per costruirne una. All’interno di una serie di impianti sportivi".

Intanto a Roma negli ultimi tre anni ne hanno costruite cinquantaquattro.
"È indubbio che le differenze con Roma ci siano".

Certo, lì la magistratura prima dei mondiali ne ha anche sequestrate undici per presunti abusi edilizi.
"Non voglio parlare di Roma. Ma qui a Milano di sicuro vogliamo fare le cose in regola".

Perché Milano fa così fatica?
"È indubbio che abbiamo ereditato una situazione difficile. Abbiamo strutture costruite nel Ventennio che pescavano ancora l’acqua nella falda".

Bisognerà ristrutturare.
"E, infatti, con la nuova gestione di Milano Sport abbiamo risistemato i centri balneari estivi. Parlo di Cardellino, Romano, Scarioni, Argelati".

E il nuoto agonistico?
"Dopo 17 anni, dico 17 anni, abbiamo chiuso una vertenza con la federazione per ristrutturare gli impianti di Lampugnano e Mecenate".

Ci vorranno mica altri 17 anni per vederle pronte?
"Saranno pronte entro fine anno".

Dice che per Natale gli agonisti potranno tornare in vasca senza che ci piova dentro?
"Entro Natale potranno tornare in vasca".

Nuove piscine?
"Il problema è trovare le aree da mettere a bando per realizzare altri impianti. Anche perché il nuoto è uno sport in ascesa e a Milano ci sono tantissime nuove promesse".

Che oggi non sanno dove allenarsi.
"Anche questo non è vero. Ho letto che l’Harbour è un club privato, ma è una struttura pubblica. Così Canottieri Milano e la Canottieri Olona sono anch’esse strutture convenzionate con il Comune. E quindi di proprietà pubblica. Non è vero che a Milano non ci sono vasche lunghe".

Ma il confronto con Roma è impietoso.
"E perché non si parla della piscina in via Cardellino al centro sportivo Colombo?"

È una struttura privata.
"Gestita da privati, ma convenzionata con il Comune".

In futuro Milano riuscirà non dico a raggiungere, ma almeno ad avvicinarsi a Roma?
"Quello di Roma è il modello giusto, lo stiamo utilizzando anche noi".

Quale modello?
"Diamo le aree ai privati che fanno l’investimento e costruiscono gli impianti, ricevendoli poi in concessione per vent’anni".

Ma sono sempre impianti privati.
"Privati, ma convenzionati con il Comune".

Significa che ci si potrà nuotare a tariffe comunali?
"Certo, i privati dovranno mettere a disposizione le vasche a tariffe convenzionate".

Sia per il nuoto libero che per quello agonistico?
"Le piscine saranno a disposizione a tariffe convenzionate sia per il nuoto libero che per gli atleti della federazione".

Parlava di una nuova vasca lunga all’interno di una serie di impianti.
"Abbiamo già individuato un’area di alcune migliaia di metri quadrati".

Dove?
"Stiamo facendo alcune verifiche sulla destinazione urbanistica. Se ci garantisce un tot di volumetria, mettiamo immediatamente a bando. Altrimenti dobbiamo aspettare il nuovo Pgt".

E lì ci sarà una nuova piscina olimpica omologabile?
"Ci sarà una nuova piscina olimpica, ma anche tante altre

strutture per lo sport dei milanesi".

Qual è il futuro degli impianti sportivi a Milano?
"Stiamo avviando un percorso che prevede la ristrutturazione dell’esistente, ma anche la costruzione di nuovi impianti".

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