La Poli Bortone rompe gli indugi: fonderà con Miccichè un partito «per il Sud»

Il prossimo 14 luglio la confluenza di «Io Sud» con «Forza Sud» del sottosegretario ex pdl. «Saremo moderati, ma non necessariamente di centrodestra», dice la senatrice. Che annuncia l'arrivo dei primi sei parlamentari nel nuovo raggruppamento e apre a tutte le forze che «credono nelle potenzialità del Mezzogiorno»

Lo scioglimento del suo partito personale era già nei fatti. «Io Sud», la creatura dell'ex ministro Adriana Poli Bortone, confluirà in un contenitore più articolato assieme a «Forza del Sud» di Gianfranco Micciché, che ha già riscosso un ottimo risultato elettorale a Napoli nell'ultima tornata delle Amministrative (subito dietro a Pd e Pdl). L'appuntamento è per il 14 luglio a Bari, all'hotel Palace.
Una specie di piccola «presa della Bastiglia» che in questo caso si chiama Pdl e mira a rastrellare consensi tra gli elettori moderati stanchi dell'egemonia leghista. Manca ancora un nome, alla nuova formazione politica. Ma la Poli Bortone ha rotto ormai gli indugi e manterrà in vita «Io Sud» come semplice associazione. «L'essere divisi è stata la nostra debolezza finora - ha dichiarato la senatrice leccese alla stampa locale -. Uniti faremo massa critica e cercheremo di contrastare i segnali negativi che la Lega ha ripreso a dare. Pur senza inserire nel nostro statuto alcun attacco all'unità d'Italia. Il partito per il Sud vuole un Paese di regioni federate».
Così arrivano le prime adesioni, annunciate dalla stessa senatrice da da Roma: "Per la Costituente del nuovo partito per il Mezzogiorno ci saranno oltre a me e Miccichè anche i senatori di Salvo Fleres, Mario Ferrara e Roberto Centaro e i deputati di "Noi Sud" Elio Belcastro, Americo Porfida e Arturo Iannaccone».
Alla convention di Bari, spiega la senatrice, sarà presentata la bozza di un documento comune tra i tre soggetti costituenti «che sarà sottoposto all'attenzione di tutti i movimenti e di tutte le associazioni che prenderanno parte al progetto». Probabilmente sarà sottoposto anche a «Onda del Sud» che, comunque, non guarda al progetto con molto entusiasmo.
Non è un caso che il prossimo 14 luglio si voglia parlare di partito «per» il Sud e non di partito «del» Sud, spiega la Poli Bortone. «Vogliamo che a prenderne parte siano tutti quei soggetti che credono nelle potenzialità ancora inespresse del nostro territorio. E che vogliono che le nostre risorse restino qui e finanzino il nostro sviluppo».
L'equidistanza da centrodestra e centrosinistra teorizzata ultimamente dalla Poli Bortone pare destinata a essere superata, così come qualche occhieggiamento al Terzo Polo: anche se l'ex sindaco leccese è prudente e dichiara che non voterà il decreto sviluppo già blindato dal governo, il suo nuovo alleato Micciché, pur fuori dal Pdl, resta purtuttavia sottosegretario nella compagine di Berlusconi.
Moderati, ma non necessariamente un partito del centrodestra, sostiene la Poli Bortone. «Ci collochiamo in un'area molto vasta, neoconservatrice, di popolarismo europeo. Quando parliamo di destra, dobbiamo riposizionarla in un quadro più attuale».

Buoni i rapporti con Berlusconi (con il quale il filo non si è mai interrotto), mentre il patto con Micciché potrebbe aiutare rimuovere l'ostacolo dei pessimi rapporti che la Poli Bortone intrattiene con il ministro salentino Raffaele Fitto, suo acerrimo nemico. Ma il vero rischio è che la compagine salentina venga assorbita dal più strutturato partito di Miccichè.

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