Le banche centrali all'Ue: "Troppe norme complesse, rischio per la stabilità finanziaria"

I quattro governatori delle banche centrali di Italia, Spagna, Germania e Francia scrivono alla commissaria Albuquerque: "Serve un quadro normativo chiaro, prevedibile e proporzionato"

Le banche centrali all'Ue: "Troppe norme complesse, rischio per la stabilità finanziaria"
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Il 5 febbraio i quattro governatori delle banche centrali di Italia, Spagna, Germania e Francia – ovvero, rispettivamente, Fabio Panetta per Bankitalia, José Luis Escriva per il Banco de Espana, Joachim Nagel per la Bundesbank e Francois Villeroy per la Banque de France – hanno scritto una lunga lettera resa nota solo oggi. Destinatario: la commissaria europea per i Servizi Finanziari e Unione del mercato di capitali, Maria Luis Albuquerque.

Dopo essersi congratulati con lei “per la sua nomina a Commissario “e averle augurato “molto successo nella sua missione”, i quattro governatori arrivano subito al punto. “Siamo chiari: la semplificazione non è e non dovrebbe essere deregolamentazione. Un sistema finanziario resiliente è un prerequisito per un'Unione europea competitiva”, scrivono. Ricordando che dopo la crisi globale del 2007-09, sono state intraprese azioni significative e molto necessarie per rafforzare la regolamentazione del settore finanziario a livello internazionale. In particolare, i requisiti rafforzati di capitale e liquidità hanno consentito al settore bancario europeo di superare le tensioni successive negli ultimi anni. “Questa preziosa eredità non dovrebbe essere trascurata” viene precisato aggiungendo che “la priorità rimane l'implementazione del pacchetto finale di Basilea III in tutte le giurisdizioni”. Poi, però, ecco l’appello dei governatori: parallelamente a questo processo, “è necessario fare un passo indietro e assicurarsi che la complessità degli strati cumulativi di normative in Europa non costituisca un ostacolo al raggiungimento dei nostri obiettivi”. Perché “la stabilità finanziaria richiede un quadro normativo chiaro, prevedibile e proporzionato e azioni decise e ragionate per semplificare le normative aiuterebbero l'efficace implementazione di queste norme”. La priorità per i vertici delle principali banche centrali del vecchio Continente “dovrebbe ora essere quella di sviluppare una valutazione olistica delle norme che si applicano alle banche europee”. A tal fine, viene invocata “un'analisi completa delle implicazioni di tutti gli standard prodotti in Europa” per garantire “che non aggiungano cumulativamente livelli indesiderati di regole e aspettative”. Una valutazione approfondita, che secondo i quattro governatori “potrebbe anche valutare la proliferazione di progetti normativi aggiuntivi che potrebbero impedire la stabilizzazione, la prevedibilità e, quindi, la semplificazione del quadro normativo generale dell'UE”.

Insomma, bisogna individuare “le aree in cui il quadro europeo è eccessivamente complesso e può creare distorsioni della concorrenza a livello internazionale, senza alcun significativo beneficio per la stabilità finanziaria”.

Questo lavoro potrebbe essere svolto sotto l'egida della Commissione europea e coinvolgere tutte le autorità di vigilanza e regolamentazione europee, nonché le autorità nazionali, viene aggiunto nella lettera. Dove si conclude precisando che della missiva sono stati informati anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, e il Consiglio direttivo.

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