Ecco la stretta sui contributi pubblici preparata da Giorgetti

La bozza del Dpcm su proposta del Mef impone agli enti di comunicare i beneficiari e ai revisori di rendicontare l’utilizzo delle risorse

Ecco la stretta sui contributi pubblici preparata da Giorgetti
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Il governo introduce un giro di vite sulla gestione dei fondi pubblici destinati a società, enti, organismi e fondazioni. La bozza di Dpcm, elaborata dal ministero dell’Economia in base alle prescrizioni della legge di Bilancio 2025, stabilisce i criteri per identificare i “contributi di entità significativa” e disciplina gli obblighi di comunicazione e verifica per i soggetti beneficiari.

Secondo il provvedimento, rientrano nella categoria dei contributi rilevanti quelli erogati dallo Stato o da enti pubblici non economici vigilati, per almeno un milione di euro annui o pari al 50% del totale delle entrate del beneficiario. Esclusi invece i contributi con finalità generali, quelli di natura corrispettiva, retributiva o concessi sotto forma di credito d’imposta.

Le nuove regole impongono un monitoraggio stringente: i soggetti erogatori dovranno comunicare entro il 28 febbraio di ogni anno l’elenco delle realtà finanziate, mentre i collegi sindacali e di revisione contabile delle società destinatarie dovranno redigere e inviare al Mef una relazione dettagliata sull’impiego dei fondi entro il 30 aprile dell’anno successivo.

Nel caso di mancata rendicontazione o utilizzo non conforme, il provvedimento prevede che l’ente possa essere escluso da futuri contributi pubblici.

Inoltre, qualora gli organi di controllo non siano già esistenti, i beneficiari saranno obbligati a istituirli per garantire il rispetto delle nuove prescrizioni.

La norma mira a rafforzare la trasparenza e la responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche, assicurando che ogni euro speso sia finalizzato al raggiungimento degli obiettivi per cui è stato stanziato.

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