"Campi di addestramento e invasione militare". Il Pentagono prepara i piani per Panama

Nbc news riporta che Donald Trump ha chiesto all'esercito Usa di predisporre piani per "reclamare" il Canale di Panama

"Campi di addestramento e invasione militare". Il Pentagono prepara i piani per Panama
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Sul Canale di Panama Donald Trump fa sempre più sul serio. Stando a quanto rivelato da Nbc News, la Casa Bianca ha infatti chiesto all'esercito Usa di predisporre diverse "opzioni" per aumentare la presenza di sue truppe a Panama al fine di raggiungere l’obiettivo dichiarato dal 47esimo presidente sin dal suo discorso di insediamento e ribadito in occasione del recente intervento al Congresso riunito in seduta congiunta: “reclamare” il Canale per rafforzare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Mentre dunque ci si interroga su cosa abbia davvero in mente “The Donald” quando parla del Canale ceduto formalmente alle autorità di Panama nel 1999, due funzionari anonimi dell’amministrazione repubblicana riferiscono che l’U.S. Southern Command ha formulato “possibili piani che vanno da una più stretta collaborazione con l'esercito panamense fino alla meno probabile opzione che i militari americani prendano il controllo del Canale con la forza”. Le stesse fonti precisano ad Nbc News che il ricorso alla forza dipenderà dal livello di cooperazione che gli agenti addetti alla sicurezza del Paese centroamericano garantiranno agli Stati Uniti e che le iniziative di Washington puntano a indebolire l’influenza cinese nell’area. Un’invasione, sottolineano le gole profonde, è comunque “improbabile” e sarebbe presa “in seria considerazione solo se una più ampia presenza militare Usa a Panama non otterrà l'obiettivo di Trump di reclamare il Canale”.

Tra le strategie in discussione ci sono l’ottenimento della garanzia che le navi americane abbiano un passaggio sicuro attraverso il Canale ripristinando la sua proprietà e la sua gestione da parte degli Stati Uniti, l’impiego dell’esercito statunitense per proteggere i porti esistenti a Panama, costruire nuovi porti o utilizzare soldati per gestire le chiuse dell'infrastruttura strategica. Allo studio ci sarebbero anche l’apertura di scuole militari nella giungla o campi di addestramento. Inoltre Washington potrebbe posizionare le sue truppe nei pressi di Panama “in caso di guerra regionale o di minaccia per gli Usa” per mettere in sicurezza il Canale ed impedire alla Cina di accedervi.

L’ammiraglio Alvin Holsey, il comandante dell'U.S. Southern Command, avrebbe già presentato questa settimana le bozze dei piani richiesti dalla Casa Bianca al segretario alla Difesa, Pete Hegseth. Trump, riporta Nbc News, avrebbe indicato ai suoi consiglieri di volere che la presenza americana a Panama sia visibile “come dimostrazione di forza”. Al momento gli Stati Uniti hanno oltre 200 soldati nel Paese centroamericano, un numero che oscilla in base all’avvicendamento dei militari, alcuni dei quali appartengono ad unità delle Forze Speciali che assistono le autorità panamensi in operazioni volte a contrastare “minacce interne, insurrezioni o disordini”.

Nelle ultime settimane le pressioni esercitate dall'amministrazione repubblicana avevano già prodotto alcuni importanti effetti. Ad inizio marzo CK Hutchison Holdings, il conglomerato di Hong Kong che possiede la Panama Ports Company, ha raggiunto un accordo preliminare con un consorzio guidato dalla società d'investimenti statunitense BlackRock che prevede la cessione del 90% della sua divisione che gestisce a Panama i porti di Balboa e Cristobal. Ieri però il quotidiano "Ta Kung Pao", sostenuto da Pechino e con sede nell'ex colonia britannica, ha accusato in un suo articolo CK Hutchison Holdings di aver "tradito l'intero popolo cinese" esortandolo a "pensarci due volte" su "quale posizione e parte schierarsi".

Il commento del giornale di Hong Kong è stato anche condiviso dall'ufficio cinese per gli Affari del territorio. Un segnale che potrebbe lasciar intendere che la partita sul Canale, per ora commerciale, tra l'America e la Cina sia ancora lontana dall'essere conclusa.

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