Aveva lasciato al suo portavoce Dmitry Peskov alcune frasi sibilline all'indirizzo di chi chiedeva conto al presidente russo delle elezioni americane: l'occasione era stata provvidenziale per sottolineare ancora una volta il clima di inimicizia che Russia e Stati Uniti attualmente vivono.
La rottura del silenzio: Putin si congratula con Trump
Poi, oggi, una parziale rottura del silenzio: le prime parole di Vladimir Putin all'indomani delle elezioni Usa, non sono di ceto lusinghiere per l'Occidente e la Nato. Ma nonostante questo, attesissime, sono giunte le congratulazioni per l'elezione del nuovo inquilino della Casa Bianca. "Vorrei cogliere l'occasione per congratularmi con lui, per la sua elezione a presidente degli Stati Uniti. Ho già detto che lavoreremo con qualsiasi capo di Stato di cui il popolo americano si fida".
Sorprendentemente, anche la guerra in Ucraina ha avuto un posto nella prolusione fiume: Putin ha affermato che le dichiarazioni di Trump sulla crisi ucraina "meritano attenzione". O meglio: "Ciò che è stato detto sul desiderio di ripristinare le relazioni con la Russia, per aiutare a risolvere la crisi ucraina, mi sembra che meriti almeno attenzione", queste le sue parole rispondendo a una domanda sul tema. A spiazzare, un'ulteriore affermazione sui leader occidentali: Putin si è detto pronto a riprire il dialogo con le burocrazie più ad Ovest: "I leader degli Stati occidentali ad un certo punto mi hanno chiamato quasi ogni settimana, ma poi all'improvviso hanno smesso", ha proseguito Putin, secondo cui "se qualcuno di loro vorrà riprendere i contatti, l'ho sempre detto e lo voglio ripetere: non abbiamo nulla in contrario".
Il club Valdai e la fine del vecchio ordine mondiale
Il discorso senza fine del presidente russo ha immediatamente virato verso l'attualo diorama internazionale: "Il precedente ordine mondiale è finito in maniera irrevocabile", afferma il presidente russo nel suo intervento al Club Valdai. "Siamo arrivati a un punto pericoloso - ha aggiunto - si può presumere che i prossimi 20 anni saranno ancora più difficili". Secondo il Cremlino la democrazia "viene interpretata sempre più come il governo non della maggioranza, ma della minoranza" e "il liberalismo occidentale ha prodotto un’estrema intolleranza e aggressività". Per Putin "i Paesi occidentali usano l'Ucraina come mezzo per sbarazzarsi dei russi. Il mondo ha bisogno della Russia, e nessuna decisione - nè quella di Washington nè quella dei presunti padroni di Bruxelles - può cambiare questa situazione. Ciò vale anche per altre decisioni: anche un nuotatore esperto non può nuotare contro una corrente potente, non importa quali trucchi e persino il doping usi".
Il Valdai Discussion Club è stato fondato nel 2004. Prende il nome dal lago Valdai, che si trova vicino a Veliky Novgorod, dove ha avuto luogo il primo incontro del Club. Il potenziale intellettuale del Valdai Discussion Club è molto apprezzato sia in Russia che all'estero. Oltre 9.000 scienziati, ricercatori, decisori politici e personaggi pubblici da tutto il mondo hanno preso parte alle attività del Club. Le conferenze regionali del Valdai Discussion Club (Asiatica, Africana, Centro-Asiatica, Medio-Orientale, Russo-Cinese e altre) hanno attirato notevole attenzione dalla comunità di esperti internazionali. Il Club tiene sessioni al St. Petersburg International Economic Forum e all'Eastern Economic Forum di Vladivostok. Nel 2024, il Valdai Club ha lanciato un nuovo progetto per i giovani chiamato Valdai – Nuova Generazione con l’obiettivo di creare una comunità di giovani studiosi che cercano di trovare nuove soluzioni ai problemi più urgenti della politica internazionale e dell’economia mondiale.
Cambiamenti rivoluzionari e minaccia nucleare
La società sta attualmente vivendo un'era di cambiamenti radicali e rivoluzionari, essendo direttamente coinvolta nel processo estremamente complicato del mondo moderno, ha affermato il presidente russo: "Viviamo nell'era dei cambiamenti cardinali e, fondamentalmente, rivoluzionari. Non solo possiamo comprendere, ma anche essere partecipanti diretti dei processi estremamente complessi del primo quarto del XXI secolo", ha affermato, parlando alla riunione plenaria del prestigioso circolo di discussione internazionale.
La Russia e la stragrande maggioranza dei Paesi, secondo Putin, cercano di rafforzare lo spirito del progresso internazionale e l'aspirazione a una pace duratura che è stata al centro dello sviluppo sin dalla metà del secolo scorso, ha affermato il presidente. Poi un'ulteriore stoccata: "L'Occidente sta ipocritamente cercando di convincere tutti noi che ciò che l'umanità si è sforzata di raggiungere dopo la seconda guerra mondiale è in pericolo. Niente di tutto questo. Sia la Russia che la stragrande maggioranza dei paesi stanno precisamente cercando di rafforzare lo spirito del progresso internazionale e l'aspirazione a una pace duratura che è stata al centro dello sviluppo sin dalla metà del secolo scorso, mentre altre cose sono in realtà minacciate", ha sottolineato.
Un affondo specifico, dedicato alla minaccia nucleare: "Nessuno può garantire che l'Occidente non utilizzerà armi nucleari".
"L’Occidente - ha aggiunto - crede ciecamente nella propria impunità, ma ciò minaccia una tragedia. E gli appelli di alcuni politici stranieri a sconfiggere la Russia dimostrano il loro estremo avventurismo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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