Altro che Biden: ecco chi vogliono candidare i dem contro Trump

Dubbiosi sulla candidatura di Joe Biden e sull'ipotesi di Kamala Harris, i dem pensano a una "superstar" che possa battere Trump o DeSantis nel 2024. Il nome è quello di Michelle Obama

Altro che Biden: ecco chi vogliono candidare i dem contro Trump

Il Partito democratico Usa è al bivio: da un lato, molti dem non nascondono la loro preoccupazione nel dover sostenere la candidatura dell'anziano presidente uscente, Joe Biden (82 anni nel 2024) mentre, dall'altro, temono ancora di più che l'alternativa a Biden possa essere rappresentata dalla vicepresidente Kamala Harris, che vedono come un candidato estremamente debole e poco popolare, dentro e fuori il partito. Come nota su The Hill l'ex funzionario della Casa Bianca Douglas Mackinnon, nessuno vuole che il presidente o la vicepresidente rappresentino il partito nel 2024, ma tutti si sentono messi all'angolo perché Biden e Harris si rifiutano di ammettere, anche in privato, l'ovvio. I democratici hanno dunque bisogno di una "superstar" che possa salvare il partito da una probabile sconfitta contro l'avversario repubblicano, che sia l'ex presidente Donald Trump o il governatore della Florida Ron DeSantis. La più appetibile è l'ex first lady Michelle Obama, ma qualcuno ipotizza anche una discesa in campo di Hillary Clinton.

I democratici di alto livello, scrive Mackinnon "si stanno mobilitando per la rielezione del presidente Biden, non perché pensino che sia nell'interesse del Paese che un 82enne inizi un secondo mandato, ma perché temono la potenziale alternativa: la nomina di Kamala Harris e elezione di Donald Trump".

I dem pensano a Michelle Obama per salvare il partito

"I democratici con cui ho parlato - riferisce The Hill -tutti dichiaratamente con un senso di disperazione, rendendosi conto che uno scenario del genere è, con ogni probabilità, una fantasia - hanno offerto quattro nomi come possibili candidati salvatori/superstar: l'ex first lady Michelle Obama, l'ex segretario di Stato e già candidata presidenziale Hillary Clinton, l'ex candidato e ora inviato per il clima della Casa Bianca John Kerry e l'ex vicepresidente e candidato presidenziale Al Gore". Se gli ultimi tre sono forse troppo anziani per rappresentare un'alternativa a Joe Biden (Kerry ha 79 anni, Gore 74, Clinton 75), è dunque il nome dell'ex first lady Michelle Obama a stuzzicare maggiormente la fantasia dei dem. A 59 anni, Obama potrebbe infatti emergere come uno dei candidati migliori e i democratici potrebbero cercare di spingerla a candidarsi, anche se la diretta interessata ha più volte escluso quest'ipotesi, affermando che non ha alcuna intenzione di candidarsi. Naturalmente, spiega Mackinnon, i democratici hanno un numero di potenziali candidati più giovani e, probabilmente, anche più popolari che potrebbero rappresentare quella "nuova generazione", inclusi i governatori Gavin Newsom della California (55 anni) e Gretchen Whitmer del Michigan (51). Difficile però sarebbe spiegare a quel punto alla vicepresidente Harris di farsi da parte.

Lacrime dopo l'insediamento di Donald Trump

Nel suo "The Light Podcast", Michelle Obama ha confessato di essere scoppiata in lacrime dopo la cerimonia di insediamento di Donald Trump del 21 gennaio 2017. Troppa l'emozione di dover lasciare la Casa Bianca dopo due mandati, a cui si aggiunse la frustrazione per l'inaspettata la vittoria del magnate. "Quando quelle porte si sono chiuse, ho pianto per 30 minuti di fila, singhiozzando incontrollabilmente", ha detto Obama, riferendosi al suo ultimo viaggio a bordo dell'aereo presidenziale. "Dopo l'inaugurazione – e sappiamo di chi eravamo all'inaugurazione – quel giorno è stato così emozionante per tanti motivi diversi.

Stavamo lasciando la casa in cui eravamo stati per otto anni, l'unica casa che i nostri figli conoscevano davvero", ha ricordato Obama. "Si ricordavano di Chicago ma avevano trascorso più tempo alla Casa Bianca che altrove. Quindi stavamo salutando lo staff e tutte le persone che hanno contribuito a crescerli".

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