Politica estera

Nuovi guai per Biden: nel mirino gli affari del fratello Jim

Jim Biden, fratello minore del presidente Usa, è stato consulente di Americore Health Services, società che gestiva una rete di ospedali, fallita nel 2019. Così usava l'influenza del fratello per gestire gli affari

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Emergono nuovi dettagli su come Jim Biden abbia usato il nome e l'influenza del fratello maggiore, il presidente Usa Joe Biden, quando operava come consulente finanziario di Americore Health Services, società che gestiva una rete di ospedali. L'amministratore delegato di Americore Health Services si rivolse nel 2017 proprio a Jim Biden, sebbene non fosse un consulente che operava in ambito sanitario o un esperto medico, ma perché era il fratello dell'allora ex vicepresidente Usa, che aveva da poco terminato il suo mandato alla Casa Bianca al fianco di Barack Obama.

La società è poi implosa nel 2019, dichiarando bancarotta in mezzo a una serie di cause legali e a un’indagine federale che mise in imbarazzo la famiglia dell'attuale inquilino della Casa Bianca. I repubblicani hanno messo nel mirino da diverso tempo la vicenda, pur non scoprendo prove che colleghino direttamente il presidente ad alcun illecito ma evidenziando un assegno di 200.000 dollari da Jim a Joe Biden lo stesso giorno – 1 marzo 2018 – in cui il fratello minore del presidente ricevette il medesimo importo da Americore.

La nuova rivelazione su Americore

Ora, una nuova e-mail ottenuta da Politico da una persona vicina ad Americore, documenta uno dei modi con i quali Jim Biden invocava il nome del potente fratello mentre svolgeva il suo ruolo di consulente finanziario. Scrivendo all'amministratore delegato di un'azienda della Florida che era in possesso di una licenza circa un trattamento sperimentale contro il cancro che il gestore della rete ospedaliera voleva offrire ai suoi pazienti, il fratello dell'attuale inquilino della Casa Bianca scriveva che "sarebbe una piattaforma perfetta per esporre il vostro protocollo" al fratello maggiore nonché una "grande opportunità per una vera visibilità".

Secondo gli ex dirigenti dell'azienda che hanno parlato con Politico, Jim Biden avrebbe manifestato l'intenzione di coinvolgere direttamente il fratello nel progetto, attraverso una partecipazione azionaria in Americore o insediandolo nel consiglio di amministrazione. Secondo quanto raccolto dalla testata americana, Jim Biden fu direttamente co-responsabile del fallimento della società, promettendo l'arrivo di corposi investimenti dal Medio Oriente che non arrivarono mai, e aggravando così i problemi finanziari preesistenti di Americore. L'azienda è fallita in due anni, lasciandosi una montagna di debiti e pazienti furiosi.

I guai finanziari del fratello del presidente Usa

Nel 2022, Jim Biden è stato costretto a rimborsare ad Americore 350.000 dollari per via di un prestito mai restituito, anche se i suoi avvocati hanno dichiarato che il loro cliente non ha avuto alcun ruolo nel fallimento della società e che tutto il denaro ricevuto era per il suo lavoro di consulenza e non per i prestiti, come sostenuto dall'amministratore fiduciario. Secondo un ex dirigente che nel 2020 parlò proprio con Politico, il fratello del presidente degli Stati Uniti ricevette un prestito personale a sei cifre dalle casse di Americore, incoraggiando al tempo stesso l’azienda ad assumersi maggiori passività finanziarie. L’afflusso di denaro dal Medio Oriente promesso non arrivò mai e Jim Biden non restituì il prestito, almeno in parte, fino al 2022. Come Hunter Biden, figlio secondogenito del presidente degli Stati Uniti, così ora anche il fratello Jim è accusato - per il momento da un'inchiesta giornalistica - di avere usato il nome dell'inquilino della Casa Bianca per i propri affari privati.

Non una buona notizia per il presidente dem che cerca di risalire nei sondaggi che per ora lo vedono in svantaggio rispetto al papabile sfidante, l'ex presidente repubblicano Donald Trump.

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