
Scintille tra la magistratura federale e l’Amministrazione Trump. Il giudice James Boasberg ha sollevato un’accusa pesante: oltraggio alla corte, per non aver rispettato un ordine volto a fermare le espulsioni di immigrati irregolari, ordinate sulla base di una legge risalente a più di due secoli fa.
La scelta di Boasberg
Il giudice federale ha stabilito che esistono sufficienti presupposti per considerare l'Amministrazione Trump colpevole, in quanto avrebbe intenzionalmente ignorato un suo ordine di bloccare immediatamente le espulsioni degli immigrati irregolari, disposte sulla base dell’Alien Enemies Act, una norma del tardo Settecento raramente applicata. Nella sua ordinanza, Boasberg ha concesso un’ultima possibilità all’esecutivo per mettersi in regola. In caso contrario, ha annunciato l’intenzione di procedere con l’identificazione dei funzionari responsabili della violazione del provvedimento emesso il 15 marzo — poi annullato dalla Corte Suprema — per trasmettere i loro nomi all’autorità giudiziaria competente.

Il 15 marzo, Trump ha riesumato la norma polverosa per dare il via a un’operazione muscolare contro la gang venezuelana Tren de Aragua. Nel giro di poche ore, i rimpatri verso El Salvador. A bordo, 137 presunti membri della banda criminale. Peccato che la sera stessa Boasberg avesse già imposto lo stop con un’ordinanza restrittiva. Ma i voli erano già decollati: l’amministrazione li aveva fatti partire comunque, sfidando apertamente l’autorità della giustizia federale.
L’American Civil Liberties Union e Democracy Forward avevano fatto causa, accusando la Casa Bianca di espellere persone senza garantire loro un processo equo. Il Dipartimento di Giustizia ha poi cercato di giustificarsi, affermando che Boasberg si sarebbe spinto troppo oltre, interferendo con la politica estera. Secondo Boasberg, il governo ha agito con premeditazione, imbarcando segretamente i migranti su voli diretti all’estero, prima che potessero esercitare il diritto – garantito dalla legge – di contestare la loro espulsione in tribunale.
La scadenza del 23 aprile
Boasberg ha concesso al governo degli Stati Uniti tempo fino al 23 aprile per rispondere ufficialmente e tentare di "sanare l’oltraggio", dimostrando di non aver infranto l’ordinanza restrittiva temporanea emessa dalla corte. In caso contrario, l’esecutivo dovrà fornire i nomi di coloro che, nonostante il divieto, hanno autorizzato le espulsioni. Boasberg ha precisato che, se necessario, procederà con una denuncia formale e immediata nei loro confronti. L’accusa di oltraggio alla corte rappresenta una violazione penale che può comportare sanzioni pecuniarie o addirittura la reclusione. La settimana scorsa, la Corte Suprema è intervenuta sul caso, stabilendo che l’American Civil Liberties Union e Democracy Forward avrebbero dovuto presentare la causa in una sede giudiziaria diversa e facendo riferimento a un altro quadro normativo. La Casa Bianca ha reagito promettendo ricorso e difendendo la linea dura del presidente contro “terroristi e criminali clandestini”. Intanto, la Corte Suprema ha stabilito che le espulsioni possono essere contestate, ma solo in tribunali del Texas.
L'atteggiamento della Corte Suprema
Tuttavia, l’Alta Corte non ha preso posizione sulla legittimità costituzionale dell’utilizzo dell’Alien Enemies Act. Ha invece sottolineato che qualsiasi individuo espulso ai sensi di tale legge – inclusi i presunti affiliati a organizzazioni criminali – deve essere informato del provvedimento e avere l’opportunità di impugnarlo.
Il caso ha alimentato la tensione tra la Casa Bianca e il sistema giudiziario. Trump e i suoi alleati hanno chiesto l’impeachment di Boasberg, ricevendo una netta replica dal presidente della Corte Suprema John Roberts, che ha definito “inappropriato” usare l’impeachment per divergenze su decisioni giudiziarie.
Boasberg ha concluso che il comportamento del governo riflette “il desiderio di sfuggire al controllo della giustizia” e ha sottolineato di aver lasciato al governo ampio margine per spiegarsi, senza ricevere risposte soddisfacenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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