Le tappe salienti del processo che ha condannato Trump

L'ex presidente Donald Trump è stato condannato grazie alle testimonianze del suo ex avvocato e faccendiere, Michael Cohen, oltre che della pornostar Stormy Daniels. Attesa per l'11 luglio, quando verrà quantificata la sentenza

Le tappe salienti del processo che ha condannato Trump
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Con il verdetto che ha confermato la condanna dell’ex presidente Donald J.Trump a tutti i 34 capi d’imputazione formulati dal procuratore Alvin Bragg per aver falsificato documenti al fine di occultare un versamento da 130 mila dollari destinato alla pornostar Stormy Daniels, si è chiuso a Manhattan un processo storico, che vede un ex presidente degli Stati Uniti e candidato alla Casa Bianca condannato in un processo penale. Il suo avvocato, Todd Blanche, ha chiesto al giudice Juan Merchan di fissare l'udienza in cui verrà quantificata l’11 luglio: Trump rischia fino a 4 anni di carcere, anche se può candidarsi alla Casa Bianca. Il suo team legale è pronto ricorrere in secondo grado e a rivolgersi alla divisione d'appello di Manhattan e alla Corte d’appello.

L'ex presidente incriminato per la prima volta nel marzo 2023

Trump è stato incriminato per la prima volta nel marzo 2023 da un gran giurì di Manhattan con l'accusa di aver falsificato, all’indomani delle elezioni del 2016, dei documenti per insabbiare la sua relazione extraconiugale con la pornostar Stormy Daniels risalente ad alcuni anni prima. Il tycoon si è dichiarato non colpevole di tutti i 34 capi d’accusa il giorno seguente, mentre il processo è iniziato il 15 aprile di quest’anno. Daniels ha dichiarato che il pagamento è stato effettuato per comprare il suo silenzio su un presunto rapporto sessuale avuto con Trump nel 2006, e che all'epoca era in trattativa con il National Enquirer per rendere pubblica la storia. All'inizio del 2017 Cohen avrebbe chiesto un rimborso alla Trump Organization.

Trattasi di fatture mensili di 35.000 dollari - per un pagamento totale di 420.000 dollari a Cohen - che, insieme a 12 voucher e 11 assegni provenienti dal conto personale di Trump, costituiscono i 34 documenti falsificati. Tutti e 34 i documenti sono stati contabilizzati nei registri della Trump Organisation come spese legali. Nell’agosto 2018 Michael Cohen fu condannato per frode, evasione fiscale e violazione dei finanziamenti della campagna elettorale in relazione ai pagamenti effettuati a Daniels e a Karen McDougal, un’altra donna che ha affermato di aver avuto una relazione con Trump e di essere stata pagata per rimanere in silenzio. L’avvocato 57enne è stato condannato nel dicembre dello stesso anno a tre anni di carcere federale.

Le tappe chiave del processo

Tra le tappe chiave del processo che ha portato alla condanna di Trump, la testimonianza, il 23 aprile scorso, di David Pecker, ex editore del National Enquirer, dell'ex addetta stampa della campagna elettorale di Trump e direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca, Hope Hicks, e soprattutto dell’attesa testimonianza di Stormy Daniels, che davanti alla giuria, il 7 maggio scorso, ha illustrato i dettagli del suo incontro con Trump nel 2006 nella sua stanza d'albergo, dove la star del cinema per adulti dice di aver fatto sesso con il magnate. Tra i testimoni anche Michael Cohen, che il 13 maggio è stato interrogato dal procuratore Susan Hoffinger. Questo è stato forse il momento più importante del processo, con il testimone più atteso. In quell’occasione, l’ex faccendiere ha dichiarato ai giurati che il candidato repubblicano alla presidenza approvò personalmente il pagamento di denaro per insabbiare la storia con Daniels.

Secondo quanto raccontato da Cohen ai giudici, nelle ultime settimane prima delle elezioni del 2016, il faccendiere avrebbe saputo che Daniels stava per vendere la storia della presunta relazione sessuale con il tycoon ai tabloid. Era un momento particolarmente delicato per la campagna di Trump, che si trovava a fare i conti con la pubblicazione di una registrazione audio del programma televisivo “Access Hollywood” in cui il magnate si vantava di aver palpato i genitali delle donne. “È un disastro, un disastro totale. Le donne mi odieranno" avrebbe detto Trump a Cohen, poco prima di approvare il pagamento e insabbiare la vicenda. Durante le arringhe finali di martedì 28 maggio, l'avvocato del tycoon, Todd Blanche ha ripetutamente attaccato la credibilità di Cohen. "Non c'è modo di scoprire che il Presidente Trump fosse a conoscenza di questo pagamento senza credere alle parole di Michael Cohen, punto. E non potete - non potete - credere alle sue parole", ha detto Blanche alla giuria.

La pm Joshua Steinglass ha replicato con un'arringa finale di 4 ore e 41 minuti nella quale ha ripercorso ai giurati tutti i documenti e le testimonianze, compresi i calcoli scritti a mano dall'ex direttore finanziario della Trump Organisation, al fine di trovare il modo per rimborsare Cohen.

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