“Il governo italiano viola la legge”. E la nave della Ong torna in mare

La nave Humanity 1 è tornata in mare per una nuova missione al largo delle acque libiche ed è pronta a bussare nuovamente alle porte dell'Italia

“Il governo italiano viola la legge”. E la nave della Ong torna in mare

La nave Humanity 1 è ripartita da Burriana, in Spagna, prendendo il mare in direzione del Mediterraneo. In queste ore, quasi con fare provocatorio, sta navigando a meno di 20 miglia dal confine italiano al largo della Sicilia. La nave batte bandiera tedesca ed è una di quelle che tra fine ottobre e i primi di novembre premeva contro i confini italiani per entrare in porto. È una delle navi Ong verso le quali era diretto il decreto interministeriale che imponeva alla nave di lasciare il porto una volta che fossero state evacuate le persone in difficoltà. Ordine che non fu rispettato dalla nave, che è rimasta prepotentemente in banchina al porto di Catania finché non sono stati sbarcati tutti i migranti a bordo.

"Il decreto del nuovo governo italiano di destra contro la nave di soccorso Humanity 1 rappresenta un'ulteriore escalation in termini di violazione della legge esistente", ha dichiarato Mirka Schäfer, advocacy officer di Sos Humanity, la ong di Humnanity 1. Schäfer Ha anche aggiunto: "Le persone soccorse in mare devono poter scendere immediatamente a terra in un vicino luogo sicuro, come richiesto dalla legge del mare". Il braccio di ferro tra il governo di Giorgia Meloni e le Ong è stato anche l'occasione per accendere i riflettori europei sulla questione delle navi delle Organizzazioni non governative, che spesso operano sentendosi al di sopra di qualunque legge nazionale, violando ripetutamente la sovranità del Paese. L'Europa i riflettori li ha accesi, ammettendo la necessità di un intervento per regolamentare l'attività delle Ong con un codice etico ad hoc. Peccato che le Ong abbiano alzato la voce, respingendo questa ipotesi.

E oggi dalla Ong Humanity è arrivata l'ennesima provocazione nei confronti dell'Italia. Rifacendosi alle precedenti esperienze con le Ong, è lecito pensare che nelle prossime settimane la nave tornerà a premere contro i confini italiani pretendendo l'apertura di un porto nel nostro Paese. Così come è presumibile faranno tutte le altre navi che nelle scorse settimane avevano annunciato il ritorno in mare dopo la querelle di inizio novembre. Per il momento, però, quella di Humanity SOS è l'unica nave ad aver ripreso il mare. La Ocean Viking è ancora in banchina a Marsiglia, la Rise Above si trova in Italia, a Licata, così come la Geo Barents è ormeggiata ad Augusta.

"Agli arrivi irregolari partecipa anche qualche nave ong e chi ha la responsabilità di governare deve affrontare il tema, nella consapevolezza che la discussione sui flussi

migratori non si esaurisce qui. Il Governo deve farsi carico di queste situazioni che costituiscono più del 10% degli arrivi", ha dichiarato Matteo Piantedosi intervistato da Milena Gabanelli per Dataroom.

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