L'amicizia con l'Italia e l'omaggio di Meloni: "Kissinger punto di riferimento della diplomazia"

Uno degli ultimi impegni pubblici dell’ex segretario di Stato Usa risale allo scorso luglio nella sede dell’ambasciata italiana: un faccia a faccia di due ore con la premier

L'amicizia con l'Italia e l'omaggio di Meloni: "Kissinger punto di riferimento della diplomazia"
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Henry Kissinger si è spento giovedì all’età di 100 anni. Grande il cordoglio della politica internazionale per la scomparsa dell’ex segretario di Stato americano, ricordato come un amico dell’Italia nonché sostenitore convinto delle relazioni transatlantiche. Uno degli ultimi impegni pubblici è stato l’incontro con Giorgia Meloni, avvenuto lo scorso luglio negli Stati Uniti in occasione della visita a Washington del primo ministro. Ma il legame con Roma è testimoniato dalla recente partecipazione – nel settembre del 2022 - alla premiazione di Mario Draghi come "Statista dell’anno" da parte della Appeal of Conscience Foundation o ancora dalla lunga e profonda amicizia con Gianni Agnelli.

Organizzato a Villa Firenze, residenza dell’ambasciatrice d’Italia, il faccia a faccia tra Kissinger e Meloni durò due ore: tanti i temi trattati, dalla politica estera all’intelligenza artificiale, dossier affrontato dall’ex segretario di Stato Usa nell’ultimo tratto della sua vita. "Ringrazio Kissinger per il prezioso tempo che mi ha dedicato, è stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità", aveva commentato la premier al termine del dialogo. Queste, invece, le parole di Meloni nel rendere omaggio nel giorno della sua morte: "Henry Kissinger è stato un punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia mondiale. È stato un privilegio aver avuto, di recente, la possibilità di confrontarmi con lui sui vari temi all'ordine del giorno dell'agenda internazionale. La sua scomparsa ci rattrista ed esprimo il mio cordoglio personale e del Governo italiano alla sua famiglia e ai suoi cari".

Ma il rapporto con l’Italia non è sempre stato rose e fiori. In particolare, non ci fu un grande rapporto con Aldo Moro, come testimoniato da alcune sue esternazioni negative sul leader democristiano. Tra i tanti addebiti, quello di dormire durante i vari incontri. Ma per il resto il diplomatico ha sempre dedicato grande attenzione a Roma, complice l’apprezzamento del ruolo nel Patto atlantico nonostante la potenza del Partito comunista dell’epoca.

Tornando al rapporto con i leader italiani, Kissinger ha mantenuto un grande legame con Mario Draghi.

In occasione della già citata premiazione come "Statista dell’anno" da parte della Appeal of Conscience Foundation, l’ex segretario di Stato rivelò il primo incontro tra i due (a bordo di un aereo di Gianni Agnelli): : "Eravamo insieme su un volo in cui non si serviva cibo. Sapendolo, mi ero portato dei panini, che avevo finito per condividere proprio con Mario".

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