La Shoah è "un crimine che non può conoscere né oblio nè perdono". In Polonia per una visita agli ex lager nazisti di Auschwitz e Birkenau, Sergio Mattarella ha ricordato l'orrore dei "milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei che consegnarono i propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine atroce contro l'umanità". Il presidente della Repubblica, accompagnato da alcune scolaresche italiane, e dalle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvisute all'Olocausto, ha attraversato i padiglioni del famigerato campo di concentramento di Auschwitz, si è trattenuto in raccoglimento davanti al muro della morte dove venivano fucilati i prigionieri e ha deposto una corona di fiori.
La visita di Mattarella ad Auschwitz
"La cosa che dovete fare è trasmettere anche voi a vostra volta la memoria. Dovete trasmetterla anche voi a chi verrà dopo", ha detto Mattarella ai ragazzi delle scolaresche di tre istituti italiani (il Liceo Scientifico-Classico-Scienze umane Leonardo da Vinci di Terracina, il Liceo Classico Rinaldini di Ancona e il Liceo G.A. Pujati di Sacile) che lo hanno accompagnato durante la visita.
Il Capo dello Stato e la figlia Laura sono stati accolti al Museo di Auschwitz dal direttore, Piotr M.A. Cywiski. Subito dopo ecco la tappa al Museo di Birkenau, dove Mattarella ha parlato alla cerimonia conclusiva della Marcia dei Vivi. L'ultima visita di un Presidente della Repubblica ai lager in terra polacca è stata quella di Carlo Azeglio Ciampi nel 2001.
L'orrore della Shoah
Tra i momenti più toccanti c'è stata la visita di Mattarella al museo di Auschwitz, dove sono conservati gli oggetti appartenuti alle centinaia di migliaia di persone sterminate dai nazisti. Davanti alla teca con le scarpe dei bambini anche la figlia del presidente si è commossa, e come lei molti dei ragazzi delle scuole presenti.
"Già studiarlo, e l'ho fatto molto a lungo, è impressionante ma vederlo è un'altra cosa. È già straziante leggere e vedere nei video le testimonianze, ma vederlo è un'altra cosa che dà la misura dell'inimmaginabile", ha detto il capo di Stato.
Da qui l'importanza di non dimenticare il passato. "Vedere quelle scarpe, vedere quelle scarpette dei bambini dei neonati Sono cose inimmaginabili. Bisogna continuare a ricordare e bisogna ricordare che quello che vediamo è una piccola parte", ha aggiunto.
Il collegamento con la guerra in Ucraina
Alla cerimonia conclusiva della marcia dei vivi ad Auschwitz, Mattarella ha quindi sottolineato che non possono essere ammessi cedimenti alle manifestazioni di intolleranza e di violenza, né arretramenti di fronte alla tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, "fondamento del nostro convivere pacifico".
"Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni '30 del secolo scorso con l'infuriare dell'inumana aggressione russa all'Ucraina, la memoria dell'Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso", ha fatto presente il presidente della Repubblica, facendo un chiaro riferimento al conflitto ucraino.
"Chi aggredisce l'ordine internazionale fondato su questi principi deve sapere che i popoli liberi sono e saranno uniti e determinati nel difenderli", ha
ribadito, evidenziando che "l'odio, il pregiudizio, il razzismo, l'estremismo e l'indifferenza, il delirio e la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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