Il doppio gioco dei Paesi Ue che scaricano l'emergenza migranti sull'Italia

A parole Francia e Germania tendono la mano, ma poi nei fatti lasciano il problema nelle mani di Roma. Ecco la finta solidarietà Ue

Il doppio gioco dei Paesi Ue che scaricano l'emergenza migranti sull'Italia
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Il volto accogliente e solidale dell'Unione europea sfila ogni giorno sui principali quotidiani. I capi di Stato si alternano a riempire vuote interviste di belle parole, frasi di circostanza, promesse di collaborazione, ma poi, nei fatti, i loro uomini al governo fanno l'esatto contrario e mostrano l'altro volto, quello vero, quello menefreghista che abbandona l'Italia a gestire tutto il carico dell'emergenza sbarchi, che schiera i mezzi dell'anti terrorismo per blindare le frontiere, che fa carta straccia degli accordi di redistribuzione e blocca da mesi un memorandum che potrebbe fermare, almeno in parte, le partenze dalla Tunisia. Sono le due facce dello stesso euro. Lanciate in aria la moneta e, se in sorte avrete il volto buono, sappiate che dietro si nasconde l'altro, pronto a colpire alle spalle.

L'ultima mano tesa all'Italia arriva dalla Germania. È quella del presidente Frank-Walter Steinmeier che, in vista dell'incontro di oggi con il capo dello Stato Sergio Mattarella, ha ringraziato il Belpaese per "aver mostrato negli ultimi anni tanta responsabilità umanitaria verso i rifugiati venuti dal Mediterraneo". Parole che seguono il solco tracciato dal presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ma che non sono in linea con le misure prese dal governo tedesco. Non da ultima quella di sospendere (e poi riattivare dopo meno di una settimana) l'accoglienza volontaria dei richiedenti asilo prevista dagli accordi europei per "mandare un segnale" a Roma. Il trattato di Dublino, da sempre sul banco degli imputati, è stato volutamente costruito su un'architettura pensata ad hoc per le esigenze di Berlino: tutto il peso dell'emergenza è, infatti, scaricato sui Paesi di primo approdo come l'Italia, la Grecia e la Spagna. E, per quanto il ministro dell'Interno tedesco, Nancy Faeser, dica ai giornalisti che "i problemi sono soprattutto in Italia", nessuno a Bruxelles (e tantomeno a Berlino) ha mai voluto rivedere l'accordo.

Se il doppio gioco della Germania è manifesto, quello della Francia lo è ancora di più. Anzi, è addirittura smaccato. Agli appelli del presidente Emmanuel Macron di "rafforzare la cooperazione" ("È l'ora della solidarietà con l'Italia e della mobilitazione dell'Unione europea"), l'Eliseo ha fatto seguire una violenta blindatura della frontiera inviando elicotteri e mezzi antiterrorismo a due passi da Ventimiglia. Aldilà dei proclami, la verità sta tutta nelle dichiarazioni del ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, che ha fatto sapere che "la Francia non accoglierà i migranti che arrivano da Lampedusa". Un chiusura totale indorata dal proposito (di circostanza) di aiutare gli "amici italiani" riportando gli immigrati "nei Paesi con cui abbiamo buone relazioni diplomatiche".

Lontano dai microfoni, invece, se ne sta il cancelliere austriaco, Karl Nehammer che nemmeno si cura di blandire il governo italiano. Non appena gli sbarchi si sono fatti insostenibili, ha subito intensificato la vigilanza ai confini con l'Italia. Col benestare di Bruxelles. La von der Leyen si è, infatti, guardata bene dall'avviare una procedura per i limiti al transito dei mezzi pesanti al Brennero.

"Non si può pontificare a spese dell'Italia - ha commentato Matteo Salvini - cercando accoglienza e integrazione a Lampedusa da una parte e blindando i confini dall'altra". Ma purtroppo è un doppio gioco che ben conosciamo. Da anni Paesi alleati, come la Francia e la Germania, lo praticano danneggiando il nostro Paese.

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