"Anch'io sono diventata una cosa da comprare, non potrò mai capire come un uomo che si definisce tale possa fare questo". A parlare è Stefania, una delle due vittime della tratta di schiave e dello sfruttamento della prostituzione che sono state invitate al Quirinale per raccontare la propria storia in occasione della festa internazionale della donna.
"Questi clienti per me non saranno mai uomini, ma persone disumane e senza cuore", aggiunge la 24enne Stefania, arrivata in Italia dalla Bulgaria ormai 7 anni fa. Parla di spalle perché al momento si trova sotto protezione ma della sua storia non omette nemmeno i particolari più raccapriccianti come le "orecchie tagliate brutalmente" e i "capelli strappati". "Si vedeva la cute e mi sentivo bruttissima", dice la giovane bulgara salvata Comunità Papa Giovanni XXIII che chiede leggi ancora più dure"per fermare persone disumane" come quelle che l'hanno costretta a prostituirsi. Dopo di lei parla Hope, una donna nigeriana arrivata in Italia all'età di 19 anni per studiare. Racconta di essere stata rinchiusa in una casa senza cibo e senza avere la possibilità di uscire. Oggi la sua vita, per fortuna, è totalmente diversa. Lei è diventata un'abile cuoca e vive in Sicilia dove fa "gli arancini", dice strappando l'applauso dei presenti. Due storie che hanno commosso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, nel suo intervento, si è complimentato con Stefania e Hope"per la loro coraggiosa e sofferta testimonianza".
"Sono molto lieto -e orgoglioso- della loro presenza al Quirinale. Dai loro terribili racconti, per fortuna a lieto fine, abbiamo ascoltato, ancora una volta, come questo turpe fenomeno non risparmi l'Italia", ha chiosato il Capo dello Stato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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