Erica Orsini
Londra Dopo quindici anni il Chelsea potrebbe cambiare proprietario. Secondo le indiscrezioni rivelate ieri dalla stampa britannica il miliardario russo Roman Abramovich starebbe tentando di vendere il club per oltre 2 miliardi di sterline, un affare che, se portato a termine, spazzerebbe via qualsiasi record finora raggiunto in questo campo.
Delle intenzioni di Abramovich si vocifera da tempo, soprattutto in seguito a un numero di proposte fatte da investitori danarosi subito dopo i problemi diplomatici che l'oligarca ha dovuto affrontare dopo il caso Skripal. La disputa ancora aperta tra Londra e Mosca dopo l'avvelenamento a Salisbury dell'ex agente segreto e sua figlia ha reso particolarmente difficile la vita di tutti gli espatriati nel Regno Unito. Altri oligarchi stanno già considerando di andarsene e lo stesso Abramovich si era visto rallentare le pratiche per il rinnovo del passaporto tanto che, per ovviare all'inconveniente, aveva poi ottenuto la cittadinanza israeliana. Appare quindi credibile l'ipotesi di una vendita che potrebbe fruttargli una cifra monstre.
Abramovich aveva acquistato il club nel 2003 per la cifra iniziale di 60 milioni, ma i conti sono sempre rimasti in rosso negli anni della sua gestione, a eccezione del fortunato biennio 2013-14, durante il quale fu registrato un profitto di quasi 15 milioni. Molto probabilmente quindi, la maggior parte dei soldi ottenuti dalla cessione se ne andrebbero per coprire i debiti. Anche un pareggio contabile comunque non fa mai male, neppure a un multimiliardario come lui. Ancora nei primi posti della Lista dei Paperoni compilata dal Sunday Times, Abramovich si trova anche al quarto posto nella classifica dei divorzi più costosi di ogni tempo. La separazione, nel 2007, dalla sua seconda moglie Irina, gli è costata 150 milioni di sterline, non esattamente briciole. Tornando alla vendita del Chelsea, il miliardario quest'anno aveva già rifiutato l'offerta di due miliardi avanzata da Sir Jim Radcliffe, il proprietario del gigante petrolchimico «Ineos», ma a quanto pare sarebbe disponibile a considerare opzioni maggiori se è vero quello che afferma il Sunday Times. Il giornale rivelava ieri che nella squadra di direttori del club sarebbe stato aggiunto Joe Ravitch della «Reine Group», la stessa banca di investimenti che nel 2015 ha supportato il proprietario del Manchester City di Abu Dhabi nella cessione del 13 per cento delle quote agli investitori cinesi.
Le indiscrezioni sulla Reine Group devono essere ancora confermate dato che la società per ora non ha rilasciato commenti, mentre un portavoce di Abramovich a Mosca ha dichiarato all'agenzia Reuters che non ha nulla da dire sulle speculazioni del mercato. Anche fonti del club smentiscono le ipotesi di una vendita spiegando che non è cambiato nulla dal rifiuto dell'offerta fatta da Radcliffe, ma della possibilità si continua a parlare da mesi nel settore.
Le spese per l'acquisto di giocatori sono molto diminuite, e anche l'ambizioso piano di ristrutturazione della sede principale del club a Stamford Bridge, lo scorso maggio, ha subito una battuta d'arresto. I tempi gloriosi dei 5 titoli vinti nella Premier League e le cinque coppe guadagnate nella FA Cup, il più prestigioso torneo nazionale inglese, sembrano lontanissimi.
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