Accuse, lettere e ammutinamenti: la scherma ora è solo una crisi di nervi

C'è un'Italia che vola ed una che litiga. Anzi stona. Peccato perché quella litigarella ci aveva abituati a raccogliere medaglie più che buchi nell'acqua, anzi in pedana.

C'è un'Italia che vola ed una che litiga. Anzi stona. Peccato perché quella litigarella ci aveva abituati a raccogliere medaglie più che buchi nell'acqua, anzi in pedana. Fa specie che, in una Olimpiade così ricca, proprio la scherma abbia abbassato il livello delle sue medaglie e, soprattutto, della sua qualità. Donne e uomini del fioretto sono finiti in tilt e quell'accusa di Elisa Di Francisca, contro il ct e la ex amica Errigo, adesso torna nel ricordo.

La Di Francisca sarà stata un po' folle, e nel caso fuori tempo, ma non è mica fessa: conosce personaggi e abitudini del mondo suo. Ed ora ecco che volano gli stracci e il dietro le quinte, adombrato dal presidente federale, prende corpo. Giunge così la notizia dal gruppo fioretto, uomini e donne, che si ammutina. Anzi fa di peggio: chiede alla federazione di cacciare il ct Andrea Cipressa. Ora che Cipressa non abbia la grinta dell'inarrivabile Attilio Fini o l'irruenza, anche oratoria, dello Stefano Cerioni invocato dalla Di Francisca, era cosa nota. Quindi togliersi di impaccio adesso e mettersi tutti contro uno non è proprio edificante. Del resto la scherma ogni tanto soffre di questi assalti del tutti contro uno: Andrea Magro, ct di ottimo valore, chiuse per una storia analoga.

E negli altri sport, quando volano gli stracci, i ct vengono bastonati: è capitato nella pallavolo, anche se stavolta è il ct ad aver messo pollice verso per le sue atlete, così il calcio contro Ventura dopo l'eliminazione mondiale. Insomma il nostro sport non si tira mai indietro, se c'è da cercare un capro espiatorio.

Però sarebbe intelligente chiedere ad atleti censori e accusatori di chi sia la colpa quando sbagliano gli affondi in pedana o non trovano nemmeno la forza di reagire ad un momento avverso: meglio mollare tutto e piagnucolare. No, non è così che si vincono medaglie. E, per una volta, il fioretto, che tante volte si è illuminato di immenso, cominci ad imparare dagli altri sport.

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