Accuse del Pd a Di Maio, il figlio del boss: "Non sono un mafioso"

Dopo le polemiche nate da un commento su Facebook a sostegno del Movimento 5 Stelle, Francesco Tiberio La Torre prende le distanze dalla vita del padre

Accuse del Pd a Di Maio, il figlio del boss: "Non sono un mafioso"

"Io non sono un camorrista. Pina Picierno e Benedetto Zoccola, vicesindaco di Mondragone, dovrebbero chiedere scusa a me e a Di Maio perché non sono informati. Io non ho precedenti". Nello scontro social tra l'eurodeputata del Partito democratico, Pina Picierno, e il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio è intervenuto Francesco Tiberio La Torre, figlio del camorrista Augusto La Torre e colpevole, secondo Picierno, di sostenere il Movimento 5 Stelle di Mondragone, in provincia di Caserta.

Il commento su Facebook

La querelle è nata alcuni giorni fa quando Luigi Di Maio è andato nel comune campano per sostenere il candidato sindaco del M5S. Al termine dell'incontro la consueta fotografia con gli attivisti è stata postata su Facebook. Il commento entusiasta del figlio del boss, oggi in carcere con una condanna a 30 anni, non è però sfuggito a Pina Picierno, eurodeputata del Partito democratico, che dalla propria pagina ha chiesto spiegazioni al pentastellato: "A Mondragone tra poco ci saranno le elezioni amministrative. A supportare la lista del M5S oggi è arrivato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. Il figlio del Boss La Torre commenta entusiasta su Facebook. Di Maio sa di chi si tratta?". E aggiunge: "Sa che il figlio non ha mai preso le distanze dalla terribile storia criminale del padre? Che messaggio ritiene di inviare a chi a Mondragone si batte ogni giorno contro la camorra? Io spero con tutta me stessa che Di Maio voglia chiarire immediatamente da che parte sta. Sulla camorra non si scherza". Di Maio si è immediatamente difeso dall'insinuazione: "Il M5s è contro la camorra con tutte le sue forze e quindi contro quella famiglia. Non rispondo di commenti o foto rubate".

"La vita di mio padre mi fa schifo"

In difesa propria e di Di Maio è intervuto proprio Francesco Tiberio La Torre, figlio del boss, ai microfoni della Zanzara su "Radio 24". "Io non sono un camorrista. Pina Picierno e Benedetto Zoccola, vicesindaco di Mondragone, dovrebbero chiedere scusa a me e a Di Maio perché non sono informati. Io non ho precedenti - ha dichiatato - Il vicesindaco è solo in cerca di visibilità perché fino a ieri nessuno lo conosceva. Ho solo fatto un commento a una foto, non ho mai conosciuto Di Maio né mai votato il Movimento 5 Stelle".

Infine conclude parlando del padre: "Non lo vedo da da sei mesi, non devo chiedere scusa per cose fatte da lui. Nessuno nega che sia un pluriassassino, ma il clan La Torre non c'èpiù a Mondragone dal 2002. Ovviamente voglio bene a mio padre ma la sua vita mi fa schifo. Con il suo cognome ho avutolo solo problemi".

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