Addio "Voice of America". Si spegne la radio contro le fake di Xi e Putin

Firmato l'ordine per smantellare il team giornalistico: "Ostili alla Casa Bianca"

Addio "Voice of America". Si spegne la radio contro le fake di Xi e Putin
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Donald Trump spegne Voice of America. Il presidente americano ha firmato un ordine per smantellare l'organizzazione giornalistica finanziata a livello federale accusandola di essere «anti-Trump» e «radicale», congelando bruscamente media considerati da tempo fondamentali per contrastare le offensive informative russe e cinesi.

Voa, ancora principalmente un servizio radiofonico, è stata fondata durante la seconda guerra mondiale per contrastare la propaganda nazista, ed è utilizzata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. La decisione prende di mira la sua società madre, la US Agency for Global Media, che finanzia anche enti non-profit come Radio Free Europe e Radio Free Asia, originariamente istituite per contrastare il comunismo. L'amministrazione statunitense ha messo in congedo centinaia di dipendenti, i quali hanno ricevuto un'email nel fine settimana in cui si dice che saranno banditi dai loro uffici e dovranno consegnare i pass stampa e tutte le altre attrezzature fornite dall'ufficio. La Casa Bianca ha spiegato che questo «garantisce che i contribuenti non siano più responsabili della propaganda radicale», segnando un drammatico cambiamento di tono verso le reti create per estendere l'influenza degli Usa all'estero. E il portavoce di Pennsylvania Avenue, Harrison Fields, ha scritto «arrivederci» su X in 20 lingue, una frecciata alla copertura multilingue delle testate giornalistiche. Il tycoon, che ha già smantellato l'agenzia per gli aiuti internazionali (Usaid) e il dipartimento dell'Istruzione, nell'ordine esecutivo ha elencato l'Agenzia statunitense per i media globali tra gli «elementi della burocrazia federale che ha valutato non necessari».

Il direttore di Voa Mike Abramowitz ha affermato che lui e praticamente tutto il suo staff di 1.300 persone sono stati messi in congedo retribuito, sottolineando che la rete «ha bisogno di una riforma ponderata e abbiamo fatto progressi in tal senso. Ma l'azione di oggi la lascerà incapace di svolgere la sua missione fondamentale... e particolarmente critica oggi, quando gli avversari degli Usa come Iran, Cina e Russia, stanno investendo miliardi di dollari nella creazione di false narrazioni per screditare gli Stati Uniti». «Sono profondamente rattristato dal fatto che per la prima volta in 83 anni, la celebre Voice of America venga messa a tacere», ha aggiunto. Anche i dipendenti del servizio ucraino di Voa sono stati sospesi, con conseguente stop delle trasmissioni, come ha annunciato su Facebook il responsabile Ruslan Petrichka. «Al momento Voice of America Ucraina ha sospeso le trasmissioni, tutti i dipendenti sono stati sospesi. Non si sa ancora cosa accadrà dopo», ha scritto Petrichka, ringraziando i colleghi per il «fantastico lavoro svolto in tutti questi anni». Mentre Steve Capus, presidente di Radio Free Europe/Radio Liberty, ha sottolineato che «la cancellazione dell'accordo di sovvenzione sarebbe un enorme regalo per i nemici dell'America. Gli ayatollah iraniani, i leader comunisti cinesi e gli autocrati di Mosca e Minsk festeggerebbero la fine di Rfe/Rl dopo 75 anni». Il first buddy Elon Musk, incaricato di supervisionare i tagli radicali al governo di Washington, ha utilizzato la sua piattaforma social X per chiedere la chiusura di Voa, media di cui Trump era già stato molto critico anche nel suo primo mandato.

Recentemente il comandante in capo ha nominato la fedelissima Kari Lake come consigliere speciale per US Agency for Global Media, e continua a ripetere che i principali organi di informazione sono prevenuti nei suoi confronti: durante l'ultimo discorso al dipartimento di giustizia, ad esempio, ha definito Cnn e Msnbc «corrotte» e «illegali» (senza fornire prove).

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