Adesso manca solo l'avvio dei lavori: cartelli, insegne, sito web. L'«Aeroporto internazionale Milano Malpensa "Silvio Berlusconi"» può prendere il nuovo nome senza attendere l'esito dello scontro giudiziario - che potrebbe durare anni - avviato dal Comune di Milano e da altri tre piccoli municipi lombardi contro il ministero dei Trasporti e l'Enac, l'ente statale per l'aviazione civile. Il Tar della Lombardia ieri ha respinto con due ordinanze gemelle le richieste di sospensione immediata dell'intitolazione dello scalo all'ex presidente del Consiglio. La decisione assunta dall'Enac nel luglio scorso e ratificata dal ministero resta operativa.
La proposta, avanzata dal consiglio regionale lombardo l'anno scorso e fatta propria da Enac ha sollevato da subito resistenze, polemiche e qualche sarcasmo da parte della sinistra: a partire dal sindaco di Milano Beppe Sala che aveva parlato di «tempi barbari», protestando per non essere stato consultato. Al ricorso al Tar annunciato e presentato dal Comune di Milano si erano subito aggiunti i tre sindaci di sinistra della zona intorno a Malpensa, quelli di Samarate, Somma Lombardo e Cardano al Campo. Nel ricorso firmato dall'avvocato Pd Fabio Arrigoni si accusa Enac di avere compiuto «una azione sull'onda emozionale o ideologica, che inevitabilmente si connota come divisiva rispetto alla comunità civica», violando una legge del 1927 che dispone di attendere dieci anni dalla morte del personaggio, omettendo una valutazione «del ruolo e delle vicissitudini dell'intitolando»e di avere agito «frettolosamente» senza coinvolgere i Comuni vicini. Oltretutto, afferma il ricorso, «non risulta alcuna riconnessione di Silvio Berlusconi con l'aeroporto di Malpensa e il suo circondario».
Al Tar i sindaci chiedevano in attesa della decisione di sospendere d'urgenza l'efficacia delle delibere di Enac e ministero per il «danno immediato e irreparabile» che l'intitolazione all'ex presidente del Consiglio causerebbe, avendo «effetti immediati quali la apposizione di elementi distintivi sull'aeroporto (con relativi costi), nonché la diffusione della nuova denominazione dello stesso attraverso i siti informatici, i motori di ricerca dei luoghi, le mappe interattive». Richiesta respinta dai giudici «stante la mancanza della gravità e dell'irreparabilità del pregiudizio paventato».
Ora i sindaci chiederanno al Tar di accelerare i tempi per la decisione finale, ma intanto il piano va avanti: «Si conferma, allo stato, la correttezza dell'iter di intitolazione adottato da Enac», dice il presidente dell'ente Pierluigi di Palma, mentre la consigliere Benedetta Fiorini rivendica l'opportunità della scelta «a riconoscimento del ruolo istituzionale, politico e imprenditoriale ricoperto dal presidente Berlusconi».
Anche Matteo Salvini, che come ministro ha spinto molto per l'«Aeroporto Berlusconi» esprime «grande soddisfazione» per la decisione del Tar: «È una lezione per la sinistra che non vince alle elezioni e riduce tutto a materia di scontro giudiziario».
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