Una sentenza che lascia una scia di dubbi di razzismo quella che ha condannato una delle poliziotte nere più in vista del Regno Unito per possesso di materiale pedopornografico. Quelle immagini, infatti, erano finite sul cellulare della donna per caso. Ma ora la carriera di Robyn Williams è rovinata.
Come racconta il Corriere della Sera, lo scorso febbraio, la Williams aveva ricevuto un messaggio su WhatsApp dalla sorella: il contenuto era un video pedopornografico. La sorella, infatti, voleva denunciare la situazione e spingere la Williams ad indagare. Ma nel Regno Unito, chiunque è in possesso di materiale pedopornografico deve denunciarlo immediatamente alle autorità, altrimenti commente un reato. E la poliziotta di colore ha aspettato qualche giorno prima di capire di che tipo di video si trattasse e riferire la cosa. Il giudice, nonostante abbia ammesso le "circostanze particolarmente insolite", ha condannato la Williams a 200 ore di lavori socialmente utili. Il suo nome, inoltre, è stato scritto sul registro dei criminali sessuali: le conseguenze per la sua carriera saranno immense, nonostante il suo brillante percorso. La poliziotta, infatti, era considerata la prima possibile donna di colore alla guida di Scotland Yard: in 36 anni di servizio aveva collezionato numerose medaglie e aveva ricevuto anche i complimenti della regina, per il suo ruolo durante i disordini di Londra nel 2011 e in occasione dell'incendio alla Grenfell Tower del 2017.
La sentenza di condanna è stata vista da qualcuno come un fatto discriminatorio e razzista. Infatti, in casi simili sarebbe possibile considerare il caso particolare e decidere se procede o meno a un'incriminazione. In questo caso, secondo l'associazione dei poliziotti neri, si è deciso di portare la Williams in tribunale, anche se era evidente il mancato intento criminale.
La condanna è stata definita una "tragedia totale" e la sentenza ha lasciato gran parte delle persone presenti in aula senza parole. Ma la poliziotta nera più in vista del Regno Unito, intende fare ricorso in appello.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.