Il leader di Forza Italia, in un'intervista al quotidiano La Sicilia alla vigilia di una due giorni palermitana, apre a Ncd in nome dell'unità dei moderati. Di certo, lo fa anche in chiave anti-Salvini, perché in politica il detto "il nemico del mio nemico è mio amico" vale eccome. E il ministro dell'Interno gli risponde che le sue sono "parole che fanno piacere" ed entrambi dicono pubblicamente di non serbare rancore.
"Il presidente Berlusconi è uomo di azienda e di bilanci. I bilanci li sa fare bene e il bilancio degli ultimi due anni e mezzo è questo: quando eravamo insieme, lui ed io a sostegno del governo Letta, il Pdl era al 30%. Quando ci siamo separati e lui ha fatto il patto del Nazareno è sceso al 16% alle europee. Adesso, andando dietro a Salvini e alle tesi lepeniste, è sceso al 10-11%. Io credo che questo bilancio possa ispirare una linea di riposizionamento", così il ministro dell'Interno Angelino Alfano commenta le ipotesi di un riavvicinamento a Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia. "Noi siamo nella posizione giusta, siamo pronti ad essere raggiunti da chi dovesse prendere atto che in nessun caso in Europa i moderati collaborano con gli estremisti. In molti casi, in Europa, collaborano con la sinistra riformatrice". "Solo in Italia succede che gli estremisti cacciano i moderati e non viceversa", ha quindi sottolineato.
Strategia politica, ma non solo. Perché il riavvicinamento ha un inizio ben preciso, in un giorno dei primi di febbraio in cui Angelino Alfano è tornato a varcare il portone di palazzo Grazioli per vedere il suo ex leader. Un incontro lontano dai riflettori, che avrebbe dovuto rimanere segreto.
E che Angelino Alfano ancora oggi smentisce categoricamente. In quell'occasione, tuttavia, si sarebbe deciso che Ncd e Forza Italia avrebbero sostenuto insieme a Milano Stefano Parisi. Ed è sempre in quell'occasione che si è ragionato di ricreare un'alleanza al Sud.
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