Allarme farmaci sul Web. I Nas: ecco tutti i pericoli

I carabinieri al G7 della Salute di Milano: "Sempre più persone acquistano online ignorando i rischi nascosti"

Allarme farmaci sul Web. I Nas: ecco tutti i pericoli

I l G7 dei ministri della Salute, guidato dall'italiana Beatrice Lorenzin, è tra sottomarini, chiostri e le tolde antiche e nuovissime del Museo della Scienza e della Tecnologia dedicato a Leonardo da Vinci. In questi due giorni si parla di cambiamenti climatici, salute della donna e del bambino, antimicrobico resistenza, ovvero la capacità dei nuovi batteri di resistere agli antibiotici, che sta causando il ritorno delle morti per infezioni batteriche.

Tra questi macroscenari, a un tavolo parallelo del G7, intitolato «Strategie di contrasto al crimine farmaceutico», è il comandante dei Nas, il generale Adelmo Lusi, a far scorrere slides che sottolineano un allarme che cresce in modo lento ma quotidiano: i farmaci acquistati on line, a volte in modo voluto per sfuggire alle maglie delle autorizzazioni statali, di controllo e supervisione della sicurezza, altre volte senza neanche rendersene conto, perchè i prezzi sono più bassi.

«Nella conferenza odierna - spiega il comandante dei Nas, Lusi - sta emergendo il rischio che si corre acquistando farmaci on line». E anche se ci sono luoghi o casi specifici in cui ciò è necessario, «se costretti, è bene che i consumatori si rivolgano a farmacie che hanno un logo specifico per la vendita on line e che, naturalmente, richiedono la ricetta medica».

I farmaci più richiesti sono anabolizzanti e steroidi che facilitano l'accrescimento di massa muscolare, farmaci life style, che vengono utilizzati per scopi differenti da quelli terapeutici autorizzati, come ad esempio anoressizzanti usati come dimagranti, i farmaci contro la disfunzioni erettile usati per migliorare le prestazioni senza avere la patologia. O, ultima frontiera, gli psicoattivi definiti «farmaco del combattente» che sono utilizzati anche da foreign fighters che si drogano di farmaci per combattere.

A volte vengono acquistati on line farmaci adeguati al proprio stato di salute, ma i principi attivi non sono contenuti nella maniera e nella proporzione giusta, spiegano ancora dai Nas. E il comandante Lusi segnala che esistono network tra i vari Paesi nella contraffazione dei farmaci, i quali farmaci non entrano in canali legali ma proprio nella vendita on line.

In Italia - segnalano i Nas - sono effettuati molti acquisti on line da parte di soggetti inconsapevoli dei pericoli che corrono, e non solo per ragioni sanitarie, dal momento che non si ha la certezza della genuinità del prodotto. Chi acquista un farmaco on line viene spesso in contatto con un'organizzazione criminale e, se il pacco è intercettato alla dogana, l'acquirente rischia una denuncia penale per illecita importazione dei farmaci.

È difficile definire con esattezza l'entità del fenomeno, proprio perché si tratta di un black market, un'attività sommersa difficile da quantificare. «La percentuale di acquisto on line sembra ancora bassa - spiegano dallo staff tecnico del ministero - ma il fenomeno va monitorato, anche perché in Italia la vendita dei farmaci per le vie usuali è fortemente controllata e i farmaci da banco sono relativamente pochi rispetto ad esempio a quel che accade negli Stati Uniti».

Nei colloqui di ieri tra le delegazioni dei diversi Paesi del G7 si è discusso anche di «realizzare una legislazione unica

internazionale» per combattere il fenomeno. E altri Paesi hanno espresso l'intento di dotarsi di un corpo di polizia sul modello dei Nas: l'Italia è uno dei pochi Paesi ad avere una polizia specializzata nel settore farmaceutico.

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