Era lì da un mese. Poca, sopportabile. Poi, poco alla volta, è aumentata sempre di più rendendo, di fatto, l'acqua non balneabile. Da settimane, la mucillagine colpiva il nord dell'Adriatico, in particolare la Romagna e le Marche, senza creare troppi problemi. Poi, negli ultimi giorni, è esplosa, vanificando le ferie di molti e i guadagni di tanti. Già, perché andare in spiaggia, quando non puoi mettere piede in acqua, non è il massimo. Soprattutto con temperature che toccano i trentasette gradi. E così i turisti si buttano nelle piscine degli alberghi e da lì non escono. E questo non solo sul lato italiano dell'Adriatico, ma anche su quello croato. «Nei giorni scorsi fare il bagno a Parenzo o a Pola era impossibile - ci racconta chi si trova in vacanza dall'altra parte del confine - Per farlo, bisognava andare verso Fiume. Lì l'acqua era stupenda. Come al solito».
Ma è qui, in Italia, che la mucillagine è maggiormente presente. Dalla cima del ristorante Ascensore, che ha una vista privilegiata sul mare, ci dicono: «Nei giorni scorsi arrivava fino a cinquanta metri dalla riva». Mentre guardiamo il mare interviene un cameriere che ci tiene a dire la sua e, indicando una boa gialla, spiega: «Ecco, fin lì. Non abbiamo mai visto una cosa simile ed è così da inizio stagione. Terribile. Fortunatamente adesso va molto meglio». A Pesaro la situazione è pessima, come ci riferisce chi è lì in villeggiatura: «Per due giorni abbiamo preferito non andare in spiaggia, soprattutto perché abbiamo dei bambini e con loro sarebbe impossibile stare lì con l'acqua piena di mucillagine. Non ci resta che sperare che le maree portino via tutto». Lo stesso a Bellaria, a nord di Rimini, una delle zone più colpite: «Ho provato a fare il bagno ma sono uscito subito. È ovunque, non solo sull'acqua ma anche attaccata alla sabbia. Nel mare non c'è nessuno e siamo alla vigilia di ferragosto. È drammatico».
Quello della mucillagine è un problema per tutti i gestori degli stabilimenti balneari che, man mano che li incontriamo, amaramente ammettono: «Come dice il detto, mal comune mezzo gaudio». Il male però è tanto mentre il gaudio poco. E arriva solo quando la mucillagine, grazie alle maree, finalmente se ne va. Claudio Cerusico, operatore storico della spiaggia Passetto, racconta: «Purtroppo è un problema per tutti e quest'acqua non fa eccezione. Oggi non ce n'è quasi traccia ma nei giorni scorsi sì. Probabilmente si è depositata». Poi, l'operatore continua, tenendo però a precisare che non è un esperto: «Credo che l'acqua calda, però, non aiuti». Stesso pensiero di Andrei Grecu, detto Johnny, bagnino di terra: «La mucillagine è arrivata, poi se n'è andata e, infine, è ritornata. Lavoro qui da dieci anni e non ho mai visto una cosa del genere».
Oggi qui ne resta davvero poca, soprattutto al di là degli scogli che spaccano la spiaggia a metà. Marrone, con filamenti bianchi, si attacca alle rocce e sembra non volersene andare.
È ciò che resta di un problema - per la verità innocuo da un punto di vista sanitario per le persone, ma sgradevole da provare - che sta bruciando le ferie di molti italiani che hanno deciso di riposarsi nelle acque dell'Adriatico. Il mare che tutti bistrattano e dove, alla fine, tutti accorrono. Mucillagine permettendo.
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