Un altro ceffone per la Raggi: "Bocciato il bilancio previsionale"

Il collegio dei revisori dei conti di Roma ha bocciato senza appello il bilancio previsionale presentato dalla giunta grillina guidata dalla Raggi

Un altro ceffone per la Raggi: "Bocciato il bilancio previsionale"

Un altro ceffone in piena faccia per Virginia Raggi. Questa volta lo schiaffo alla prima cittadina non arriva dalla magistratura ma dall'Oref, l'Organo di Revisione Economico-Finanziaria. Cioè il Collegio di revisione dei conti del Campidoglio, che ha bocciato il bilancio previsionale presentato dalla giunta a Cinque Stelle. Per Roma è la prima volta.

L'Oref, scrive infatti Il Messaggero, ritiene infatti che "ritiene non sufficienti gli spazi di finanza pubblica necessari al rispetto dell'equilibrio finanziario in relazione alle necessità che potrebbero rivelarsi rispetto al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, alle passività potenziali comunque presenti e a tutte le criticità evidenziate nel presente parere ed esprime parere non favorevole, sulla proposta di approvazione del bilancio di previsione 2017-2019 e relativi allegati".

Dopo aver dato notizia del parere negativo dell'Oref, depositato oggi, il presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito ha annunciato che la seduta in programma per domani è saltata. La bocciatura dell'Oref è stata accolta con una protesta univoca da parte delle opposizioni di centrodestra e centrosinistra in aula Giulio Cesare. Mentre i deputati M5s si erano riuniti in un luogo sconosciuto, alcuni consiglieri di FdI, scrive Repubblica, hanno contestato il sindaco intonando cori di protesta.

Particolarmente discussa è stata la decisione della maggioranza di riunirsi in separata sede dietro una porta. "Sembra che il parere dell'Oref sia arrivato all'ora di pranzo - ha spiegato Andrea De Priamo, consigliere di Fratelli d'Italia - , sembra che i rilievi mossi siano rilevanti. Sarebbe gravissimo se non li stessero condividendo con tutti i consiglieri ma li stessero leggendo in privato".

Dopo mesi di difficoltà politiche, scandali giudiziari e difficoltà di ogni sorta, per Virginia Raggi si chiudono sei mesi davvero da incubo.

Il primo semestre del suo mandato di primo cittadino della Capitale si avvia ad una conclusione fra le critiche. Con un alibi in meno ad ogni nuova polemica: da oggi non potrà più dire "lasciateci lavorare".

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