Per Amnesty il vero "orco" è Zelensky: "Ha messo in pericolo le vite dei civili"

Dossier dell'ong: "Violato il diritto umanitario". Ma Kiev replica: "Vergognoso, solo silenzio sui crimini russi"

Per Amnesty il vero "orco" è Zelensky: "Ha messo in pericolo le vite dei civili"

Per Amnesty International, Zelensky è una sorta di orco delle fiabe che mette in pericolo l'incolumità degli ucraini. Evidentemente non sono bastati gli stupri, le fosse comuni e le esecuzioni sommarie di civili perpetrati dai russi per illuminare l'organizzazione non governativa a far ordine in maniera oggettiva tra buoni e cattivi. Amnesty ha reso noto ieri un dossier che ricostruisce il conflitto fin dall'infausto 24 febbraio, senza risparmiare critiche, anche feroci, al presidente ucraino e ai suoi più stretti collaboratori. Zelensky si è detto «indignato», il consigliere Podolyak parla di «attacco vergognoso», mentre proprio in queste ore Kiev sta redigendo un controdossier da inviare ai vertici di Londra.

Secondo quanto si legge nel fascicolo di Amnesty, le forze ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all'interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali. «Queste tattiche violano il diritto internazionale umanitario perché trasformano obiettivi civili in obiettivi militari. Gli attacchi russi che sono seguiti hanno ucciso civili e distrutto infrastrutture private». Il dossier ha preso in esame le regioni di Kharkiv, Donbass e Mykolaiv. L'organizzazione ha visitato luoghi colpiti dagli attacchi, ha intervistato sopravvissuti, testimoni e familiari di vittime, ha analizzato le armi usate e ha svolto ulteriori ricerche da remoto. Per Amnesty le forze ucraine hanno lanciato attacchi da centri abitati, a volte dall'interno di edifici civili, in 19 città e villaggi. Per convalidare ulteriormente queste prove sono state utilizzare immagini satellitari. «La maggior parte dei centri abitati dove si trovavano i soldati ucraini - si legge - era a chilometri di distanza dalle linee del fronte e non mancavano alternative che avrebbero potuto evitare di mettere in pericolo la popolazione civile». Amnesty dice inoltre di non essere a conoscenza di casi in cui l'esercito ucraino che si era installato in edifici civili all'interno dei centri abitati abbia chiesto ai residenti di evacuare i palazzi circostanti o abbia fornito assistenza nel farlo. «In questo modo, è venuto meno al dovere di prendere tutte le possibili precauzioni per proteggere le popolazioni civili».

Piccata la replica di Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky: «L'atteggiamento di Amnesty è vergognoso. L'Ucraina rispetta le leggi di guerra e il diritto umanitario internazionale. La priorità assoluta per le forze armate è preservare la vita e la salute di ogni cittadino. Al contrario, assistiamo ogni giorno alle azioni dell'esercito russo che bombarda aree residenziali, uccidendo deliberatamente civili e bambini».

Sull'argomento è intervenuto anche il ministro degli Interni Monastyrskyj, che, ironizzando, chiede all'organizzazione londinese quando verrà redatto un dossier su Mariupol: «Non ho letto una sola riga sui massacri in città e sui cadaveri portati via con le ruspe assieme alle macerie dai soldati di Mosca».

Come accennato, Kiev sta preparando un fascicolo di risposta, affidato alla Procura Generale. In una nota il procuratore capo Andriy Kostin ha reso noti alcuni numeri. Dal 24 febbraio a ieri la Russia ha commesso 26.465 crimini di guerra.

Sono stati registrati 12.482 crimini contro la sicurezza nazionale, tra cui 8.630 violazioni dell'integrità territoriale. Dall'inizio della guerra, l'ufficio di Kostin ha aperto 1.451 procedimenti penali per crimini contro i bambini.

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