Ovadia contro l'Anpi: "Squadristi, censurano un poeta palestinese"

L'evento avrebbe dovuto svolgersi ad Almese, in provincia di Torino. Era stato organizzato anche da due sezioni locali dell'Anpi. Il presidente dell'Anpi ha detto che la sezione nazionale non è intervenuta sulla vicenda

Ovadia contro l'Anpi: "Squadristi, censurano un poeta palestinese"

Un atto squadrista”. L’attore Moni Ovadia si è espresso duramente contro l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) che avrebbe annullato un incontro con poeta e attivista palestinese in programma ad Almese, in Bassa Val di Susa. Lo scrittore ha voluto esprimere il suo pensiero con un video nella pagina Facebook Bds Torino a sostegno del boicottaggio a Israele. L’evento era stato organizzato da Progetto Palestina e lo stesso Bds, in collaborazione con le sezioni Anpi di Valmessa e Avigliana.

Ovadia ha evidenziato che “non c'è un'altra parola per descrivere queste vergognose azioni che trovano l'ignobile pretesto dell'antisemitismo al solo scopo di tappare la bocca al libero pensiero”. Lo scrittore ha accusato alcune strutture dell’Anpi di compiere atti di censura contro la libera opinione e il libero pensiero. Poi ha criticato anche l’Italia, e non solo, “di violare le leggi della legalità internazionale che vede il il popolo palestinese sottoposto a un vero apartheid e si vuole persino impedire di parlarne”.

Pronta è arrivata la replica della presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo. Quest’ultima ha spiegato in una nota che il 17 gennaio avrebbe dovuto svolgersi nella sala comunale di Almese un incontro con un attivista palestinese di Gaza, promosso come detto da due locali sezioni dell’associazione. Nespolo ha precisato che l’evento “è stato cancellato per il ritiro della partecipazione da parte delle suddette sezioni, causato da non meglio precisate ‘’pressioni". Tengo a specificare che l'Anpi nazionale non è intervenuta in alcun modo sulla questione”.

La presidente dell’Anpi ha poi ribadito le posizioni dell’associazione in merito alla questione palestinese e ha sottolineato che l’unica soluzione a questo conflitto è quella di creare due Stati per i due popoli. E ha aggiunto che non viene messa in discussione l’esistenza di Israele e chiunque sostenga la sua distruzione, ha una posizione fuori dalla realtà, specificando che "la violenza va sempre condannata da qualsiasi parte essa provenga".

Secondo Nespolo, ormai da tempo in Italia chiunque dimostri simpatia per i palestinesi e critichi il governo israeliano, viene definito un antisemita.

La presidente dell’Anpi ha sottolineato che occorre giudicare con obiettività questa posizione, “distinguendo la legittima critica all'attuale politica israeliana dalle posizioni antisemite, proprie specialmente della peggiore tradizione neofascista e neonazista italiana - ha consluso - che abbiamo sempre duramente contrastato".

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