Salvini ai leader: "Armistizio su gas e luce". Ma da sinistra solo accuse

Il leader del Carroccio chiede una tregua per il caro bollette e suggerisce di seguire il modello francese. Letta e Di Maio continuano il refrain: "Le destre bruceranno i risparmi degli italiani"

Salvini ai leader: "Armistizio su gas e luce". Ma da sinistra solo accuse

"Non mi preoccupo di questo ma di come fare pagare le bollette agli italiani": così Matteo Salvini, in una conferenza stampa a Coregliano Rossano, replica a una specifica domanda relativa alla scelta del prossimo premier in caso vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre.

Il leader del Carroccio invita tutti i leader politici a fermarsi per affrontare il problema dei rincari di energia elettrica e gas."Chiedo di convocare un Consiglio dei ministri la prossima settimana e riunire il Parlamento ai primi di settembre", prosegue l'ex vicepremier. "Propongo ai leader delle forze politiche un armistizio. La politica si fermi, si riunisca e firmi un impegno". Un intervento che, spiega Salvini, non si può procrastinare fino a dopo l'esito delle consultazioni elettorali. "Occorre agire subito, non c'è tempo. C'è chi dice 'aspettiamo dopo le elezioni', ebbene non si può fare. Aspettare un mese e mezzo è tardi e nel frattempo rischiamo una strage di aziende", conclude il segretario della Lega, che vorrebbe seguire il modello francese. "Dobbiamo imitare la Francia e stanziare subito 30 miliardi per contenere gli aumenti del gas", precisa ai presenti Salvini, "Non è debito ma un salvataggio nazionale".

Calenda e il Terzo Polo

"Meno male. Almeno uno c'è arrivato", ironizza Carlo Calenda su Twitter nel commentare le parole dell'ex ministro dell'Interno, "dopo quattro giorni di insulti ma c'è arrivato". Il leader di Azione aveva infatti chiesto a tutti di sospendere la campagna elettorale, e rivendica ancora una volta la sua scelta. "Chiamatelo armistizio o time out. È la stessa cosa", prosegue l'ex dem, "Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro: Enrico Letta, Giorgia Meloni, Giuseppe Conte".

"Solo due giorni fa proposta fatta da Calenda e lui declina sfottendo con una frase idiota del tipo: 'sa che perde e vuole interrompere la campagna elettorale'. Ora fa la stessa proposta come se fosse la sua", affonda il capogruppo di Iv al Senato Davide Faraone. "Grazie Salvini, come abbiamo fatto a non pensarci prima?".

"Prima una valanga di insulti, poi anche Salvini ha avuto l'illuminazione e ha riproposto l'urgenza di un vertice fra tutti i leader per dare pieno mandato a Draghi di intervenire sulle bollette", dichiara l'esponente di Azione Osvaldo Napoli. "Certo, rimane l'anomalia di forze politiche che prima sfiduciano Draghi poi lo implorano di agire oltre il disbrigo degli affari correnti. Se queste sono le premesse, l'esito del voto è ancora tutto da scrivere, mentre il dopo voto sarà ricco di sorprese", conclude.

L'attacco del Centrosinistra

"Salvini propone di dare il mandato a Draghi sul caro energia. Sarebbe stato meglio per gli italiani se Salvini non lo avesse mandato a casa, insieme a Conte e Berlusconi", attacca senza giri di parole su Twitter il segretario di +Europa, nonché sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. "Detto questo da giorni diciamo che spetta a Draghi, pur dimissionario, prendere l'iniziativa e avrà il nostro pieno sostegno", conclude.

"Con quale credibilità chi trentasette giorni fa ha fatto cadere il Governo Draghi pretende oggi dal Governo Draghi misure per la crisi energetica? #Salvini #Berlusconi #Conte", replica invece Enrico Letta.

"Salvini e Meloni dopo avermi insultato per giorni, oggi hanno anche scatenato contro di me i loro giornali di riferimento", lamenta su Facebook Luigi Di Maio. "Io rispetto tutti, incasso i colpi, ma non posso tacere. Ripeto: gli italiani devono sapere cosa succederà il 25 settembre votando la coalizione sfascia conti, cioè il trio Salvini-Berlusconi-Meloni, o se non andranno a votare".

Il ministro degli Esteri ha ancora il dente avvelenato: "A causa delle amicizie anti europee di Giorgia Meloni (vedi Orban) e delle amicizie internazionali filo putiniane di Salvini e Berlusconi, a causa delle ricette economiche distruttive di tutti e tre e della scelta di modificare il Pnrr, il trio sfascia conti metterà a rischio

i risparmi degli italiani, isolerà l'Italia in Europa e farà saltare i fondi del Pnrr". "Rischiamo una guerra economica", conclude l'ex grillino, "una catastrofe dagli effetti devastanti".

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