Autovelox, Salvini dà lo stop al decreto

Il ministro: "Servono approfondimenti". Nessun blocco dei dispositivi non omologati

Autovelox, Salvini dà lo stop al decreto
00:00 00:00

Il decreto del ministero delle Infrastrutture sugli autovelox, annunciato solo pochi giorni fa, è stato sospeso. La decisione arriva direttamente dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, che ha ritenuto necessari «ulteriori approfondimenti» prima di proseguire con l'iter del provvedimento, attualmente in fase di trasmissione a Bruxelles.

Il decreto, che avrebbe dovuto fare chiarezza sull'utilizzo degli autovelox uniformando le regole e limitando il caos di multe e ricorsi, stabiliva che, a partire da luglio, tutti gli autovelox approvati dal 2017 in poi dovessero essere considerati automaticamente omologati, senza ulteriori passaggi burocratici. Al contrario, i dispositivi più datati sarebbero stati disattivati fino al completamento della procedura di omologazione. Il testo, stando alle bozze, è composto da sette articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità. La principale novità, aveva sottolineato l'Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) - è rappresentata dall'articolo 6 nel quale si indica che «i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto ministeriale del 13 giugno 2017, essendo conformi alle disposizioni dell'allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d'ufficio». Tutti gli altri, invece, dovranno seguire una procedura tassativa con la disattivazione fino al completamento delle stesse, che prevedono che il titolare dell'approvazione di un dispositivo o sistema approvato prima dell'entrata in vigore del decreto possa richiedere l'omologazione integrando la documentazione, presentata in occasione dell'approvazione, entro il termine di sei mesi dall'entrata in vigore del decreto. Secondo l'Asaps, la conseguenza sarebbe stata «la disattivazione della stragrande maggioranza degli apparati di controllo velocità, compresi i Tutor 1.0 e 2.0 sulle autostrade». Un rischio enorme proprio nel pieno dell'esodo estivo, poiché «troppo spesso l'alta velocità è la causa principale degli scontri tra veicoli e delle fuoriuscite autonome».

Anche il Codacons aveva protestato sostenendo che «la conseguenza automatica del nuovo decreto del Mit è che gli autovelox non conformi dovranno essere disattivati dai Comuni, in attesa del completamento dell'iter per ottenere l'omologazione ministeriale». In caso contrario, qualsiasi multa elevata con dispositivi non a norma «sarà dichiarata nulla da prefetti e giudici di pace, con una valanga di ricorsi e costi legali enormi per le casse comunali».

La sospensione del decreto non risolve il problema che avrebbe creato la nuova normativa (ossia lo spegnimento della maggior parte degli autovelox con conseguenti problemi di moderazione della velocità) e aggrava quello che affligge molti automobilisti italiani: il profluvio di multe dei Comuni che devono fare cassa visto che i trasferimenti pubblici agli enti locali sono stati razionalizzati.

Assoutenti denuncia il rischio di una stangata durante le vacanze estive visto che proprio da giugno ad agosto si registra «una concentrazione abnorme di autovelox installati lungo le strade più utilizzate dagli automobilisti per gli spostamenti legati alle vacanze estive», più per aumentare gli incassi «sulla pelle dei cittadini che per garantire effettivamente la sicurezza stradale». Ecco perché, sollecitano le associazioni, nelle more della definizione di una nuova regolamentazione servirebbe un provvedimenti transitorio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica