Banche, salasso di 20 miliardi Padoan: è per i risparmiatori

Il ministro Padoan conferma la mossa per salvare gli istituti. Ma l'impatto sui conti sarà più pesante del previsto

Banche, salasso di 20 miliardi Padoan: è per i risparmiatori

Per la rete di salvataggio delle banche il governo chiede al Parlamento l'autorizzazione a spendere 20 miliardi extra rispetto agli obiettivi programmatici di bilancio. Obiettivo dichiarato: «Tutelare i risparmiatori qualora si materializzassero rischi nel settore». Audizione parlamentare lampo per il ministro dell'Economia. Lunedì sera il consiglio dei ministri ha formulato la richiesta alle Camere e ieri intorno alle 18 Pier Carlo Padoan si è presentato alle commissioni bilancio per formalizzarla. Deputati e senatori si sono visti consegnare una relazione di tre pagine che spiega a grandi linee il tipo di intervento al qualche pensa il governo, ma senza specificare né cifre né le banche interessate. L'audizione alle commissioni è un passaggio necessario in vista dell'approvazione del decreto salva banche vero e proprio, che dovrebbe arrivare in settimana. Ed è anche la premessa per un intervento pubblico su Monte dei Paschi che appare sempre più probabile. Una rete di sicurezza per gli istituti di credito. Padoan l'ha definito «un intervento precauzionale» con l'obiettivo di «tutelare i risparmi e mantenere la stabilità finanziaria».

La cifra è superiore a quella della quale si era parlato nei giorni scorsi perché l'esecutivo si prepara a interventi a tutto campo. «Il governo - ha spiegato Padoan - è pronto ad adottare uno o più provvedimenti che serviranno per assicurare sia il rafforzamento del patrimonio con ricapitalizzazione sia per assicurare un adeguato livello di liquidità».

Una autorizzazione a cambiare i saldi atipica, visto che la cifra ancora non si conosce di quando si dovrà correggere i saldi 2017. «L'impatto effettivo sui saldi dipenderà dalla tipologia degli interventi che saranno adottati e dall'entità delle risorse che si potranno rendere necessarie». Possibile quindi che alla fine nel bilancio 2017 non finiscano tutti i 20 miliardi della rete di salvataggio delle banche.

Padoan ha precisato che saranno modificati gli obiettivi programmatici «di fabbisogno e di debito pubblico». Quindi anche il deficit 2017 ne risentirà e non solo il debito come era stato ipotizzato lunedì. Un'altra eredità difficile da gestire per chiunque si ritroverà la responsabilità dei conti il prossimo anno e il 2018.

Per quanto riguarda le banche Padoan ha parlato di «tenuta generale del sistema» riconoscendo che «alcuni istituti di credito potrebbero non riuscire a colmare sul mercato la carenza di capitale». Oggi tocca al Senato.

Ieri il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, ha garantito che le autorità nazionali ed europee, quindi lo stesso palazzo Koch e la Bce, si stanno impegnando al massimo «per definire, laddove necessario, soluzioni ragionevoli e soddisfacenti, in un contesto regolamentare complesso e variegato». Poi ha ricordato che esiste la possibilità di «ricorrere a una rete di sicurezza pubblica, nel caso Ue anche sovranazionale». Formula che non esclude il ricorso al fondo Esm, quindi al salva stati, ipotesi che per il momento non è contemplata dal governo, ma che circola già da un po', magari per una periodo limitato, come era è successo e in Spagna.

Il governatore ha sottolineato come le banche siano imprese fondate sulla fiducia. Ma oggi operano in un contesto che «è profondamente mutato, basti pensare che una crisi di panico» può provocare «il collasso della fiducia nei mercati interbancari e il rapido prosciugamento della liquidità».

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