Cielo azzurro, bandiere rosse. Il direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio, in versione Nanni Moretti, parla da un palchetto in piazza Navona a Roma a uno striminzito gruppetto di persone (appena un'ottantina). Fa un comizio contro il Rosatellum rievocando i bei tempi della sinistra girotondina. «Eravamo in questa piazza con Nanni Moretti e Paolo Flores D'Arcais - dice -. C'era più gente, perché allora pensavamo che solo la destra faceva attentati alla Costituzione. Oggi sappiamo che li fanno anche quelli dell'altra parte». Spara duro. Sembra un capopopolo alla Berlinguer e quelle bandiere al vento con falce e martello alle sue spalle, ne sono l'immagine. Dopo di lui si alternano sul palco Nicola Fratoianni, Pippo Civati, Nichi Vendola, Stefano Fassina, Loredana de Petris. Quindici anni dopo, stessa piazza. Dieci minuti d'intervento per uno e toni apocalittici. Fratoianni dal palco parla di «vergogna, schiaffo, coercizione». Civati rilancia con «arroganza, protervia». Il senatore Federico Fornaro: «Questo governo batte anche i record di Mussolini». Tra gli slogan un classicone: «No alla legge Renzi-Berlusconi».
I professoroni del «No» che hanno condotto vittoriosamente la battaglia per non far passare il referendum costituzionale, ci riprovano e si convocano a pochi passi da Palazzo Madama nelle stesse ore in cui il Senato attende che il governo ponga la questione di fiducia sul Rosatellum.
Indossati i panni del guerrigliero, fuma nervosamente una sigaretta, scartabella qualche appunto, poi impugna il microfono e scaglia parole di fuoco contro il Palazzo: «Mentono spudoratamente perché sceglieranno loro i partiti e non noi. Noi possiamo manifestare e far girare la voce. Con questa legge non sapremo mai per chi votiamo, però ringraziamoli perché almeno ci hanno detto per chi non dobbiamo votare, cioè per chi sta votando questa legge».
In fondo è stata una bella
giornata per Travaglio. Tiziano Renzi che lo ha querelato per diffamazione, chiedendogli 300mila euro di danni, ieri non si è presentato in udienza a Firenze. È di nuovo in pellegrinaggio a Medjugorje. Non ci resta che pregare.
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