Due provvedimenti, un decreto e un disegno legge, lo stop ai tetti di spesa per l'assunzione del personale medico e 60 milioni di euro per i dipartimenti di salute mentale. Il governo Meloni vara il piano per tagliare le liste d'attesa negli ospedali e nelle Asl. La novità, contenuta del decreto approvato ieri, è l'introduzione della flat tax per gli straordinari dei medici. A illustrare la misura è il ministro della Salute Orazio Schillaci: «Per gli operatori sanitari che svolgeranno un orario straordinario di lavoro finalizzato all'abbattimento delle liste d'attesa è prevista una tassazione del 15% indipendentemente da quello che è il reddito percepito dal singolo operatore sanitario sul monte ore aggiuntivo lavorato». Confermato il via libera alle visite nel fine settimana. E poi entra nel decreto l'introduzione di una corsia privilegiata per le patologie gravi. In caso di esame diagnostico finalizzato ad accertare un tumore la visita va fatta entro 72 ore. In caso di indisponibilità il cittadino sarà dirottato dall'Asl in una struttura privata accreditata, tutto a carico del Ssn. Un punto chiave, evidenziato dal premier in un video sui social: «Rendiamo obbligatorio per legge il meccanismo per cui il medico che fa la prescrizione deve anche indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile per quella prescrizione». Per il premier si tratta di «due importanti provvedimenti che riguardano la sanità, che in passato non sono mai stati affrontati efficacemente: l'abbattimento delle liste di attesa e la cronica carenza di medici e personale sanitario, questa mattina lo abbiamo fatto e dopo lo stanziamento con la legge di Bilancio con i provvedimenti portati oggi facciamo dei passi in avanti molto significativi». Meloni rivendica anche un altro risultato: «Lo stanziamento straordinario di 60 milioni per i dipartimenti di salute mentale, in un tempo nel quale il tema della salute mentale sta diventando sempre più preoccupante».
Entra inoltre in funzione una piattaforma unica nazionale, istituita all'Agenas con il compito di monitorare le liste. «Si tratta - dice Schillaci - di un provvedimento fondamentale perché fino adesso non esiste in realtà un monitoraggio dei tempi delle liste d'attesa per prestazione e per regione. Se si vuole davvero intervenire bisogna avere i dati e conoscere la situazione». Passaggio chiave è poi il tetto di spesa per il personale sanitario.
«Per il 2024 il tetto di spesa per il personale sanitario passerà, per le regioni che ne facciano richiesta, dal 10 al 15%, mentre a partire dal 1° gennaio 2025 aboliremo il tetto di spesa», annuncia il ministro spiegando che il nuovo «metodo di calcolo parlerà di fabbisogni». Il piano del governo non piace alla segretaria del Pd Elly Schlein che attacca: «Non ci sono risorse sufficienti per abbattere le liste di attesa».
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