Di Battista e Fdi, si amplia l'asse anti Colle

Il M5s e la Meloni non vogliono rinunciare alla polemica contro il "Palazzo"

Di Battista e Fdi, si amplia l'asse anti Colle

Roma - Crescono i fan della linea oltranzista pro-Savona di Matteo Salvini. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non si decide a sciogliere le riserve sul nome dell'economista destinato dalla Lega al ministero del Tesoro e noto per le sue critiche all'Europa, è sempre più sotto attacco.

Adesso anche Giorgia Meloni ci mette il carico. Nonostante abbia preso le distanze dal governo gialloverde, la leader di Fratelli d'Italia sulla questione Savona sta al fianco di Salvini ritenendo l'atteggiamento del capo dello Stato «una nuova inaccettabile ingerenza». «Ho comunicato a Salvini - spiega - che Fratelli d'Italia, pur senza aver cambiato idea sul governo gialloverde, offre il suo convinto aiuto per rivendicare il diritto di un governo a scegliere un ministro dell'Economia non indicato da Bruxelles. L'Italia è ancora una nazione sovrana, Juncker e la Merkel se ne facciano una ragione».

Il numero uno del Carroccio non ha nessuna intenzione di mollare ed è pronto ad uno scontro duro con il Quirinale. E i Cinque stelle, su Savona, sono disposti ad appoggiare la sua linea dura. Tanto che Luigi Di Maio avrebbe chiesto ai parlamentari e ai collaboratori del Movimento di sondare la disponibilità di figure di alto profilo del mondo economico accademico a spendersi con «endorsement pesanti» nei confronti dell'economista sardo. Alessandro Di Battista, voce dell'anima più movimentista dei grillini, lo ha già fatto, definendo su Facebook «inaccettabile» il veto di Mattarella sul ministro dell'Economia «malgrado il curriculum eccellente che vanta». «Potrei comprendere se non lo ritenesse adeguato al compito - spiega l'esponente M5s - non è però questo il caso. Ciò che a quanto pare viene messo in discussione di Savona sono le sue idee, le quali per logica rappresentano l'indirizzo politico del prossimo governo che andrà a costituirsi. E che, a loro volta, rappresentano la volontà di più della metà degli italiani che si è espressa il 4 marzo».

Di

Battista va oltre, ricordando al capo dello Stato di «aver accettato Alfano come ministro degli Esteri senza batter ciglio ma si oppone a un uomo di grande valore come Savona. Solo per le sue opinioni critiche su questa Europa».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica