Sul lungolago di Como alcune centinaia di manifestanti stanno sfilando per il corteo contro "il fascismo e l'intolleranza" voluto dal Pd. La manifestazione è stata organizzata dai dem dopo l'irruzione di un gruppo di skinhead, lo scorso 28 novembre, nella sede di una associazione pro-migranti proprio a Como. Al corteo partecipano i big del Pd, tra cui lo stesso Matteo Renzi e il ministro della Infrastrutture Graziano Delrio. Ieri è arrivato il passo indietro del Movimento Cinque Stelle che con Di Maio ha dichiarato il proprio "no ad una manifestazione strumetalizzata dal Partito Democratico". Tra le note di "Bella Ciao", il corteo ha cominciato a sfilare. Sul palco nel corso della giornata si alterneranno alcuni inteventi di alcuni ragazzi ma anche quelli della Presidente ANPI Carla Nespolo, del giornalista Daniele Piervincenzi, aggredito a Ostia. L’unico intervento politico è quello del coordinatore lombardo del Pd Alessandro Alfieri, che farà un saluto iniziale.
Le reazioni alla manifestazione
E sulla manifestazione dem è intervenuto il deputato della Lega Nord, Paolo Grimoldi: "Premettendo che in democrazia ognuno è libero di manifestare le sue idee, per cui non critico il fatto che oggi tutta la sinistra, da Renzi alla Boldrini, sia a Como a manifestare contro un volantino letto da 13 skinheads (e teoricamente la libertà di esprimereun’opinione dovrebbe valere anche per loro, dato che non hanno fatto salutiromani o inneggiato al fascismo violando la legge Scelba), mi domando: ma sono più pericolose le idee di 13 ragazzetti o le bombe vere? Oggi tutta la sinistra scende in piazza a Como contro un volantino letto senza minacciare o aggredire nessuno, ma perché a gennaio non hanno manifestato in massa a Firenze contro la bomba degli anarchici che ha mutilato un artificiere? E perché non manifestano contro l’ordigno rinvenuto davanti alla caserma dei Carabinieri a Roma due giorni fa, ordigno sempre rivendicato dagli anarchici? È più grave leggere un volantino, per Renzi e la Boldrini, che mutilare un uomo?".
corale dell'Italia che si ribellava al regime per riprendersi la libertà. Tutte le forze politiche democratiche dovrebbero fare fronte comune contro chi si richiama a quel regime che fu di sopraffazione, di annientamento dei diversi, di discriminazione nei confronti delle donne".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.