Bergamo, inchiesta Covid. "Il Comune è parte civile"

Atto formale del sindaco Gori nell'indagine sulle colpe dell'epidemia: "Verità per i nostri cittadini"

Bergamo, inchiesta Covid. "Il Comune è parte civile"

Il Comune di Bergamo entra formalmente nel procedimento penale avviato dalla Procura sugli effetti particolarmente violenti della pandemia da coronavirus in città e in provincia. Ieri il sindaco Giorgio Gori ha annunciato che «la giunta ha deliberato di dichiarare il Comune persona offesa» nell'indagine in corso per epidemia colposa. La Procura in questi mesi ha ascoltato come persone informate sui fatti, tra gli altri, vertici della Regione, esponenti del governo e ha tentato di sentire funzionari dell'Oms. Risultano indagati, nel filone d'inchiesta sulla riapertura del pronto soccorso di Alzano Lombardo nonostante i contagi, alcuni dirigenti del Pirellone e degli enti sanitari bergamaschi.

Gori ha spiegato: «Se la Procura deciderà di promuovere l'azione penale, con il rinvio a giudizio, allora il Comune si costituirà parte civile». Nella fase attuale infatti, quella delle indagini preliminari, una parte può farsi avanti presso il pm dichiarando di considerarsi danneggiata dalla vicenda oggetto dell'inchiesta. Solo successivamente, se e quando ci sarà un rinvio a giudizio, presenterà istanza di costituzione di parte civile. Durante le indagini il Comune, che si è affidato all'avvocato Mauro Angarano, ha facoltà di presentare memorie, indicare elementi di prova, partecipare alle perizie. Ha inoltre diritto a essere informato di una eventuale richiesta di archiviazione, cui può opporsi. La decisione, ha aggiunto il primo cittadino, è «un passo, nell'interesse dei cittadini, giustificato e necessario, visto l'eccezionale impatto della pandemia a Bergamo, con un numero di vittime e un tasso di letalità molto al di sopra degli indicatori nazionali». Gori ha precisato di essersi confrontato con il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, il quale «sta valutando una analoga decisione. A sua volta Cancelli credo abbia parlato con il sindaco di Alzano per condividere l'iniziativa».

Il sindaco ha anche sottolineato un aspetto politico: «La decisione della giunta non contiene alcun pre-giudizio. Non è quindi leggibile come un'accusa rivolta contro il governo, la Regione, l'Oms o chicchessia. Spetta infatti alla Procura individuare gli eventuali imputati, confermando o meno il capo di imputazione, e ai Tribunali determinare se vi siano dei responsabili». Ancora sulle motivazioni della decisione: «È un atto che esercitiamo consapevolmente in nome di un'intera comunità duramente colpita che vuole innanzitutto conoscere le ragioni di ciò che è accaduto».

Infine: «Il Comune vuole dire ai suoi cittadini, e in primo luogo a chi ha sofferto la perdita di familiari o di persone care, che intende rappresentarne il diritto a conoscere l'effettivo svolgimento dei fatti e offrire se necessario il proprio contributo all'accertamento della verità e, qualora emergessero delle responsabilità penali, a rappresentarne gli interessi per ottenere il giusto risarcimento».

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