"Il centrodestra in Italia esiste perché lo abbiamo creato noi, l'ho reso possibile io con la mia discesa in campo nel 1994". Così Silvio Berlusconi mette le cose in chiaro e rivendica il fondamentale e imprescindibile ruolo degli azzurri nell'ambito della coalizione. Ora più che mai è cruciale la posizione moderata nello scenario politico. Ecco perché il Cav si è fissato un obiettivo tanto ambizioso quanto concreto, specialmente alla luce degli ultimi sondaggi: "Riportare tra due anni Forza Italia al suo ruolo naturale di primo partito del centrodestra e del Paese". Un traguardo, fissato e ribadito anche al comitato di presidenza, che potrà essere raggiunto mediante un processo di rinnovamento dei volti e del linguaggio, "senza mortificare l'esperienza e la lealtà di chi ci ha creduto per 26 anni e continua a crederci e a lavorare con noi".
Da qui l'invito ad aprirsi e a coinvolgere i settori più vitali delle città, "l'impresa, il lavoro, le professioni, la cultura, l'impegno sociale e civile". Per farlo sarà inoltre necessario dare vita a liste che sappiano rappresentare l'Italia migliore, "quell'Italia che ha fatto rinascere il Paese nel dopoguerra e che ora dovrà farsi carico di un nuovo miracolo, per ripartire dopo la pandemia". Tenendo sempre alla base le storiche ideologie liberali, cristiane, europeiste e garantiste "delle quali noi siamo i portatori in Italia".
Intervenuto nel corso di una riunione via Zoom con i dirigenti nazionali di Forza Italia e i coordinatori delle grandi città che andranno al voto in primavera, l'ex presidente del Consiglio ha sottolineato che le prossime tornate elettorali locali saranno complicate: non immagina il centrodestra all'opposizione nelle grandi città come Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino. "Di questa riconquista Forza Italia vuole e deve essere protagonista. Proprio partendo dai nostri amministratori locali, che sono il nostro futuro. Senza Forza Italia non ci sono speranze di vittoria in nessun luogo", ha aggiunto.
"Morra ha offeso la Calabria"
Berlusconi si è poi espresso anche sulle vergognose frasi pronunciate da Nicola Morra ai danni dei calabresi: "Offendono l'intera comunità calabrese e in particolare la memoria di una nostra cara amica, Jole Santelli, una donna per bene che tanto ha fatto per la sua Regione". L'auspicio è che tutte le forze responsabili della maggioranza giallorossa ne prendano le distanze, ma si segnala tristemente come il silenzio delle donne "rosse" abbia umiliato un'altra volta l'ex governatrice della Regione Calabria. "Cito queste parole, perché sono un esempio di quello che la politica non deve essere, del tipo di politica che noi non vogliamo", ha concluso il leader di Forza Italia.
Salvini cede su Mediaset
Nel frattempo si calmano le acque all'interno del centrodestra: l'intenzione è quella di mettere da parte le polemiche, guardando avanti e salvaguardando l'unità della coalizione. Al momento non ci sarebbe stata ancora una telefonata tra Berlusconi e Matteo Salvini, ma i rispettivi staff tengono a specificare che il clima si è ormai rasserenato.
La Lega infatti, come primo segnale di pace, ha fatto un passo indietro e ha deciso di non infierire più sul caso della norma battezzata "anti-scalata" Mediaset: il Carroccio ha corretto il testo depositato in Aula alla Camera sul decreto legge Covid, cancellando ogni riferimento alla norma contro la scalata Mediaset-Vivendi. Una svolta arrivata in seguito all'intervento di mediazione da parte di Giorgia Meloni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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