"La giustizia non sia vendetta". Il piano di Berlusconi per le carceri

Il leader di Forza Italia affronta il tema delle carceri italiane. E promuove la Meloni: "Nulla di strano se la prima premier donna è di centrodestra"

"La giustizia non sia vendetta". Il piano di Berlusconi per le carceri

Nuova pillola di Silvio Berlusconi sulle pagine dei social. L'argomento trattato oggi dal leader di Forza Italia è il sistema carcerario, che da anni versa in condizioni a dir poco pietose. Nel definire la situazione attuale, infatti, il presidente di FI parla di "condizioni vergognose" e della necessità di prendere al più presto dei provvedimenti.

Nell'introdurre il tema, Berlusconi precisa che non è mai bello scegliere di privare qualcuno della libertà, tuttavia una simile decisione a volte si rende necessaria.

Lo stato precario delle carceri in Italia

"Io sono un garantista, il che significa adottare il massimo delle attenzioni per salvaguardare un possibile innocente, ma sono convinto che i veri colpevoli vadano puniti, anche in maniera severa" spiega l'ex presidente del Consiglio. "Però lo stato non può mai abbassarsi al livello dei criminali che vuole punire. Se il carcere diventa un luogo di tortura, di violenza, di promiscuità, allora non soltanto non serve a rieducare i detenuti, ma sortisce l'effetto opposto: anche chi è stato punito per una colpa lieve, nelle nostre carceri rischia di diventare un vero criminale".

Parlare di carceri porta a pensare a tutte quelle persone finite ingiustamente dietro le sbarre, i casi purtroppo sono molti. Alcuni restano rinchiusi in attesa di giudizio, e poi si rivelano innocenti. "Da trent'anni sono 1000 persone all'anno, tre ogni giorno, ad andare in prigione senza aver commesso alcun reato, senza avere alcuna colpa, come poi risulterà dall'esito dei loro processi" riferisce Berlusconi.

Ci sono poi le condizioni di incuria in cui versano le carceri nelle quali, secondo le stime riportate dal leader di FI, si trovano recluse ben 55.000 persone, con un numero di posti letto pari a 50.000. "In alcune carceri vi sono 12 detenuti in una sola cella, con un solo bagno in condizioni precarie" spiega Berlusconi. "Le celle sono torride d'estate e gelide d'inverno. La possibilità di percorsi rieducativi è soltanto teorica, la qualità del cibo è pessima, il servizio sanitario è assolutamente carente. Il risultato è un suicidio ogni tre giorni, un detenuto che non ne può più si toglie la vita" aggiunge.

Le riforme da fare

Silvio Berlusconi afferma senza mezzi termini di vergognarsi di vivere in un Paese in cui degli esseri umani vengono trattati in tal modo, pur avendo commesso in passato degli errori. Da qui la necessità che la politica prenda provvedimenti, e il leader di Forza Italia individua alcuni punti su cui intervenire. "Il primo impegno: dobbiamo costruire nuove carceri in numero adeguato che garantiscano ai detenuti delle condizioni di vita dignitose. Il secondo impegno: dobbiamo ampliare il più possibile le pene alternative al carcere. La detenzione carceraria dev'essere l'extrema ratio e solo per i reati più gravi. Come l'omicidio, la violenza sessuale, il terrorismo" passa ad elencare. E ancora: "Il terzo impegno: dobbiamo introdurre l'istituto della cauzione, per limitare al massimo le carcerazioni preventive. Il quarto impegno: dobbiamo migliorare le condizioni di lavoro degli agenti di custodia, che svolgono una attività ingrata in condizioni spesso drammatiche".

Tanto il lavoro da svolgere, dunque. "Se anche tu credi che sia necessario riformare a fondo il sistema carcerario, se anche tu vuoi vivere in un Paese nel quale giustizia non significhi vendetta, allora il 25 settembre devi venire a votare e devi votare per noi, per Forza Italia" conclude l'ex premier.

Un premier donna per il centrodestra

Silvio Berlusconi non esclude affatto la possibilità che una donna guidi il centrodestra come premier. Nel corso di una sua recente intervista concessa ad America Oggi Tv, l'ex presidente del Consiglio ha infatti citato esempi provenienti da altri paesi europei.

"Nei Paesi europei sono stati quasi esclusivamente i partiti di centrodestra a portare una donna alla guida del governo: penso a Margareth Thatcher e poi a Theresa May nel Regno Unito, dove probabilmente sarà una donna, Liz Truss, anche il nuovo premier che si insedierà nei prossimi giorni a Downing Street. Tutte esponenti del Partito conservatore" ha affermato il leader di Forza Italia. "Penso ad Angela Merkel, leader della Cdu, per molti anni cancelliere tedesco e statista più influente d'Europa. Il partito Cristiano democratico in Germania fa parte, come noi, del Partito popolare europeo", ha aggiunto.

Non ci sarebbe nulla di strano, dunque, se anche in Italia venisse nominata premier una donna. Forza Italia, però, proporrà solo il nome di chi, alle elezioni, avrà preso più voti. "Del resto in questa legislatura è stata proprio Forza Italia ad esprimere, per la prima volta nella storia italiana, una donna alla seconda carica dello Stato, la presidenza del Senato", ha concluso.

Le differenze con la sinistra

Durante un'altra intervista, rilasciata stavolta a La Nuova Sardegna, Berlusconi ha ribadito che saranno gli italiani ad indicare il primo partito della coalizione il prossimo 25 settembre. Forza Italia, però, ha il merito di essere stata e di restare tuttora "il centrodestra", con un profilo "liberale, cristiano, europeista, garantista, atlantico".

Terminata l'esperienza di Draghi premier e del governo di unità nazionale, occorre tornare alla naturale dialettica fra due schieramenti profondamente differenti, centrodestra e centrosinistra. Quali sono le differenze? Berlusconi le ha spiegate chiaramente.

"Noi e la sinistra rappresentiamo due idee dell'Italia profondamente diverse" ha esordito il presidente di FI. "Per loro le tasse sono belle, per noi sono un male necessario da ridurre il più possibile, con la flat tax al 23%. Loro sono il partito della burocrazia, noi ci battiamo per spezzare l'oppressione burocratica. Loro sono per le manette facili, noi siamo garantisti. Loro credono nel primato dello Stato, noi nel primato della persona", ha elencato.

Il discorso non cambia quando si passa a parlare dei Cinque Stelle: "Sono alla fine del loro percorso, anche se rappresentano ancora il terzo polo della politica italiana. Naturalmente non potevano reggere alla prova di governo e infatti si vanno dissolvendo. Ma chi li ha votati ha espresso uno scontento che merita non solo rispetto ma anche risposte concrete e urgenti. Quanto al PD, è il partito della conservazione dell'esistente, del potere fine a sé stesso. Tanto è vero che ha governato quasi ininterrottamente negli ultimi 11 anni, pur senza aver mai vinto le elezioni".

"Esiste poi una galassia di piccoli movimenti di centro, sedicenti liberali, ma orientati verso sinistra, che comunque non giocheranno alcun ruolo concreto" ha ricordato. "L'unico centro possibile è quello che rappresentiamo noi".

I valori del centrodestra

Nel corso del suo intervento in collegamento audio con Potenza alla presentazione dei candidati azzurri in Basilicata, Silvio Berlusconi ha sostenuto la candidatura di Maria Elisabetta Alberti Casellati all'uninominale. Forza Italia, ha ribadito il leader azzurro, si impegnerà per la Basilicata e per il sud.

"Senza Forza Italia non esisterebbe la coalizione di centrodestra: i nostri valori sono indispensabili in un Governo di centrodestra" ha dichiarato Berlusconi. "Una vittoria di Forza Italia significa equilibrio nel centro destra che senza noi neppure esisterebbe. Esisterebbe solo una destra democratica, che raccoglierebbe parecchi voti, ma che non sarebbe mai in grado di governare. L'Europa si aspetta molto da un centrodestra vincente al cui interno sia forte il ruolo di Forza Italia" ha aggiunto. "Noi saremo un partito di governo, e tanto più forte sarà la nostra presenza numerica, tanto più il baricentro del prossimo governo sarà spostato verso il centro, verso l'Europa, verso l'Alleanza Atlantica, verso il modello del Partito Popolare europeo".

Quanto al sud dell'Italia, il presidente di Forza Italia ha dichiarato che il governo a guida FI "è stato quello che nella storia della Repubblica ha investito più risorse al Sud e lo continueremo a fare perchè è grave che a 160 anni dall'unità di Italia ci sia ancora un divario tra Nord e Sud. Un fallimento del Paese". "Non si può pensare di uscire dalla crisi se una parte del Paese rimane indietro, per questo abbiamo chiesto che almeno il 40% delle risorse complessive del Pnrr fossero vincolate al Sud" ha poi affermato.

A causa della crisi sanitaria e di quella economica in atto, c'è molto da fare nel Paese. Ad America Oggi Tv, Silvio Berlusconi rivela che ci sono provvedimenti da prendere subito per salvare famigli e imprese. "Lo Stato deve farsi carico, almeno per una parte significativa, del caro-bollette, se possibile senza ricorrere a scostamenti di bilancio, ma certamente senza esitazioni o ritardi" ha spiegato. "L'Europa deve trovare la capacità di parlare con una voce sola, oltre che in materia di politica estera e di difesa, anche sull'energia, per avere un potere contrattuale sui prezzi. Ma soprattutto non dobbiamo dimenticare che, se ci troviamo in questa situazione, ci sono responsabilità precise".

"Quando nel 2011 abbiamo lasciato il governo, la dipendenza del nostro Paese dalle forniture russe era scesa al 19.9% del fabbisogno. Tre anni dopo, con il governo Letta, al contrario, la percentuale di gas importato dalla Russia era salita fino al 45,3% del totale. Con il governo Conte è aumentata ancora, al 47.1%" ha attaccato il leader azzurro.

"Al di là di questo, la sinistra ha altre gravi responsabilità: con la sua politica dei no ha bloccato i rigassificatori, i termovalorizzatori, persino gli impianti per le energie rinnovabili, vento e sole, che danneggerebbero il paesaggio, per non parlare della ricerca sul nucleare pulito, che è indispensabile per il nostro futuro. Il nostro prossimo governo farà ripartire assolutamente, con priorità assoluta, questi ed altri progetti per ampliare l'autosufficienza energetica del nostro Paese".

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