Berlusconi: "Pronto a candidarmi premier tra un anno"

Berlusconi: "Ci siamo impegnati coi nostri elettori a non dare vita a grandi coalizione". E in caso di un nuovo voto è pronto a correre da premier

Berlusconi: "Pronto a candidarmi premier tra un anno"

"Noi non siamo la Germania". Silvio Berlusconi allontana l'ipotesi della Große Koalition alla tedesca. "I partiti in campo hanno visioni e principi differenti - mette in chiaro a un forum organizzato dall'Ansa su Facebook - e noi leader del centrodestra ci siamo obbligati con i nostri elettori a non dare vita a grandi coalizione". Che in Italia sono percepite come "inciuci". "Sono sicuro che questo non avverrà - assicura - e che noi saremo in grado di avere un governo". Per il post elezioni, si dice "a disposizione" a proporsi di nuovo come presidente del Consiglio in caso di stallo e si nuove elezioni tra un anno.

A chi ipotizza un Nazareno bis, Berlusconi subito replica che con il Partito democratico e, soprattutto, con Matteo Renzi non è possibile scendere a patti. "Renzi ha un merito, quello di aver tagliato il cordone ombelicale con il passato comunista del suo partito", ammette il Cavaliere illustrando il programma politico in una lunga intervista esclusiva concessa al settimanale Chi che sarà in edicola domani. "Ma per il resto non ci sono valori, comportamenti e progetti comuni - aggiunge - noi siamo un movimento liberale fondato sui valori cristiani. Il Pd è diventato invece una scatola vuota, senza anima, senza idealità e senza progetto". L'alleanza resta, quindi, quella con Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Noi con l'Italia. Anche la possibilitàù di aprire all'estrema destra è esclusa. "La nostra coalizione - spiega all'Ansa - non ha nulla a che fare con CasaPound, né con i loro programmi. Non avrà nulla a che fare con CasaPound né ora né dopo le elezioni".

L'avversario da battere alle prossime elezioni restano i grillini.

"I Cinque stelle non sono capaci di amministrare un'edicola, lo hanno dimostrato dovunque siano stati chiamati ad amministrare le città", commenta Berlusconi. Che poi invita: "Domandate a Luigi Di Maio, come può un ragazzotto, che non è riuscito neppure a studiare e lavorare, prendere la responsabilità di un governo del Paese?".

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