È stato un paziente scrupoloso e attento. Al San Raffaele, magari controvoglia, ha accettato l'imposizione dell'isolamento assoluto. Ora Silvio Berlusconi, dimesso da una settimana dall'ospedale milanese, è chiuso in casa. Nella sua residenza di Arcore dove oggi si presenteranno gli addetti della Azienda socio-sanitaria territoriale di Monza che permetteranno a lui e alla sua compagna, la parlamentare Marta Fascina anche lei in isolamento da giorni a Villa San Martino, di esprimere il proprio voto sul quesito referendario. L'Azienda sanitaria ha infatti accolto favorevolmente la domanda presentata dallo stesso leader azzurro per accedere al servizio di voto a domicilio previsto per tutte le persone impossibilitate a spostarsi da casa.
L'anomalia della situazione, la paura del contagio, i tanti punti interrogativi emersi dalla montante crisi economica, rendono la situazione molto complessa. Ed è proprio in un frangente simile che il leader azzurro vive il paradosso di non poter essere in mezzo ai suoi, di partecipare personalmente all'attività politica. Venerdì sera ha mandato un messaggio alla kermesse che celebrava la chiusura della campagna elettorale in Toscana. Sul palco tutti i big della coalizione che sostiene la candidata Susanna Ceccardi. Berlusconi avrebbe voluto collegarsi in video ma non è stato possibile.
D'altronde ieri sulle pagine del nostro giornale lo stesso leader azzurro confermava la sua frustrazione per una situazione che lo vede impossibilitato di vivere in maniera piena e appagante questa stagione politica. «Ho sofferto molto e soffro ancora, per gli effetti di questa terribile e insidiosa malattia. Il peggio è passato ma sono ancora stanco, spossato», ha spiegato al direttore Sallusti nel corso dell'intervista parlando del suo contagio e del suo ricovero al San Raffaele. «Ho sofferto soprattutto all'idea che i miei cari fossero malati - ha aggiunto Berlusconi - la cosa peggiore è sapere che persino dei bambini, i miei nipoti, fossero positivi al virus. Ho sofferto all'idea che tanti italiani, tante persone fragili, abbiano patito quello che ho patito io, all'idea che tante famiglie siano vissute nell'angoscia o addirittura abbiano perso i loro cari. Ed ho sofferto anche, naturalmente, di essere bloccato, di non aver potuto partecipare ad una campagna elettorale così importante. Ho fatto tutto quello che potevo, ho fatto interviste e collegamenti telefonici, ma il contatto diretto con gli italiani mi è mancato».
Alla vigilia del voto Berlusconi ha voluto rispettare il silenzio elettorale. Ma non ha mancato di sottolineare l'importanza della partecipazione democratica e di quanto sbagliato sia politicizzare un referendum come quello cui sono chiamati oggi esprimersi gli elettori italiani. «Con il referendum - ha spiegato - la parola passa dai partiti ai cittadini ed è giusto che gli italiani si esprimano su un tema costituzionale in base alle loro convinzioni e non all'appartenenza politica».
Una volta chiusa la partita delle Regionali e del voto referendario, bisognerà tornare sulle urgenze dovute alla crisi economica. E i primi impegni di Forza Italia e di Berlusconi vanno proprio in quella direzione.
Spingere affinché il Recovery Plan, che il governo italiano dovrà presentare a Bruxelles, sia coerente con le reali necessità del Paese e soprattutto tenere aperta la partita del Mes. «Sarebbe da pazzi - ha continuato a ripetere nelle ultime settimane il presidente di Forza Italia - rinunciare ai fondi europei a tasso agevolato per sostenere la nostra sanità in un periodo come questo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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