Bomba d'acqua e frana: tre morti, grave un bimbo

La massa di fango ha travolto un'auto: distrutta una famiglia. Il piccolo, di 5 anni, è in fin di vita

Bomba d'acqua e frana: tre morti, grave un bimbo
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Due famiglie di amici in vacanza con bimbi piccoli, una gita fra i monti, tanto sarebbe piovuto, e nemmeno con certezza, solo nel tardo pomeriggio. Bastava tornare prima. Sarebbe bastato, in effetti, qualche attimo a fare la differenza ieri in Valmalenco. E, invece, sono morti così in tre: una ragazzina, che ieri aveva comoiuto 10 anni, una donna di 41 anni e il suo compagno, papà di un altro bimbo di 5 anni che, invece, ora lotta fra la vita e la morte a Bergamo, superstite della tragedia, insieme ad un altro uomo 49enne, ferito all'addome ed ora ricoverato a Lecco. Il bimbo è stato estratto in extremis dalla carcassa dell'auto. Gli altri sono scivolati via, travolti da un fiume di pioggia, detriti e fango che li ha inghiottiti sulla strada del rientro a casa.

Erano da poco passate le 17 ieri pomeriggio; pioveva da non più di mezzora e loro sono morti per un pugno di minuti di ritardo o forse di anticipo sul destino. Uno smottamento, un boato, il costone della montagna che scivola veloce sulla piccola strada di fondo valle. Il torrente Mallero ed il Nevasco si gonfiano e si riempiono mentre la furia del monte si porta via tre vite. A Chiareggio, piccola frazione a 1610 metri di quota, il tempo è stato un attimo, enorme e repentino: chi stava davanti o dietro all'auto ha visto e sentito tutto e si è precipitato a dare soccorso e a cominciare a scavare. Anche, soprattutto a mani nude. Così, almeno un bimbo di 5 anni è stato strappato alla furia della frana. La sua amica no, e i genitori che seguivano su un'altra auto ora si disperano, vivi e sotto choc. I bambini avevano insistito forse per viaggiare insieme, per proseguire quel pomeriggio di festa. Il padre della bimba è stato fra i primi a indicare ai soccorritori dove scavare, lo sguardo perso, i pantaloni corti da gita, i peduli slacciati.

Arrivano due ambulanze, l'auto medica. il fronte della frana non è ampissimo ma per ore si sono cercati anche altri dispersi. I primi a giungere sul posto, però, sono stati gli uomini del Soccorso Alpino: mentre loro scavavano, ritrovando il bimbo ancora vivo, un elicottero è decollato dalla base di Caiolo, a sud ovest di Sondrio. Da Como è arrivato un altro mezzo per elitrasportare il piccolo, non all'ospedale Morelli di Sondalo, al centro di un controverso depontenziamento dopo il covid, ma all'ospedale papa Giovanni XXIII di Bergamo dove le sue condizioni restano gravi. Alcuni abitanti della valle ricordano che il temporale è stato un acquazzone, imprevisto, ma non così violento e che non ci fossero allerte meteo segnalate.

A Chiareggio si sta bene. D'inverno la strada è chiusa: solo neve e sci di fondo a Pian del Lupo. D'estate, invece, si circola per la strada stretta e suggestiva, fra due quinte di monti: poche baite e un giardino geologico attrezzato proprio per le famiglie.

Oltre ci sono le strade degli antichi contrabbandieri che andavano in Svizzera, i pendii si fanno impervi e le vie diventano alpinistiche su verso il monte Disgrazia, inconfondibile skyline. Alle grandi frane la gente è abituata: poco più a valle, sotto Torre Santa Maria quella di Spriana se la ricordano tutti fin dagli anni '60 e poi nel duemila, ma ora è sotto controllo.

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