Bracciano, lago a secco A quaranta centimetri dal disastro ambientale

Danni all'ecosistema se il livello scende sotto quota 200. Acea e Cnr: è polemica sui dati

Bracciano, lago a secco A quaranta centimetri dal disastro ambientale

Bracciano: 40 centimetri dalla catastrofe ambientale. L'allarme, inascoltato, lanciato dai cittadini e dall'Ente Parco passa ora al Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche. Se le condizioni meteo rimarranno uguali, se non pioverà nei prossimi giorni, il livello del lago potrebbe arrivare a 2 metri sotto il livello del mare. Ovvero a uno squilibrio dalle conseguenze drammatiche, con ripercussioni sull'ecosistema e sulla falda circumlacuale.

Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, aveva già dichiarato lo stato di calamità naturale su tutto il territorio regionale con un decreto emanato tre settimane fa. Il consumo di acqua del lago, però, non era stato bloccato e lo stop ai prelievi dell'Acea, inspiegabilmente, non avverrà prima del 28 luglio. Da quella data un milione e mezzo di romani per otto ore al giorno rischieranno di restare con i rubinetti a secco. Un provvedimento annunciato dalla stessa utility capitolina come una minaccia, ma di fatto assolutamente gestibile tramite un recupero parziale delle perdite nelle condutture. Lo scorso 13 luglio la Regione Lazio aveva inviato una nota al Comitato difesa Lago di Bracciano spiegando che gli interventi di manutenzione eseguito avrebbero consentito di recuperare una portata d'acqua «pari a 1.770 litri al secondo» a fronte di un mancato prelievo massimo dal lago di 1.200 litri al secondo. Insomma, Acea Ato 2, il gestore del servizio idrico, può addirittura contare su un surplus di acqua di 570 litri al secondo. Altro che chiudere i rubinetti o i nasoni, le fontanelle della Capitale.

Ma è proprio sugli sprechi che si accaniscono sul web i cittadini, segnalando da mesi perdite di acqua in tutta Roma. È quanto mostra un video circolato sui social: una perdita sotto l'asfalto in via Gaetano Storchi nel quartiere Monteverde è stata trascurata per 12 giorni prima che un solo operaio si recasse sul posto per riparare il guasto. E migliaia di litri d'acqua potabile finiscono nelle fognature. In via Pezzana nel quartiere Parioli un'analoga perdita è segnalata da due settimane.

Nella stessa Bracciano da più di un anno i 20mila residenti osservano un fenomeno a dir poco anomalo: un aumento esagerato della pressione dell'acqua in alcune abitazioni e la rottura, a catena, di tubature sotto le strade della città. Anche in questi casi passeranno giorni e centinaia di segnalazioni prima che gli addetti alla manutenzione Acea arrivino sul posto bloccando l'emorragia di acqua potabile. Sarà un caso ma l'aumento della pressione coincide in maniera impressionante con il passaggio di gestione dell'acqua dal Comune di Bracciano all'Acea Ato 2 avvenuto il 17 luglio 2016. In cifre ecco l'aumento dei canoni idrici e di gestione: da 0,125 a 0,1962 euro al metro cubo per la fognatura e da 0,235 euro a 0,555 euro al metro cubo per la depurazione, con incrementi rispettivamente del 57 e del 136 per cento. Le tariffe, in alcuni casi, sono più che raddoppiate, ma la qualità del servizio è peggiorata.

Intanto nella guerra dei numeri e del rimpallo di responsabilità interviene Sabrina Anselmo, sindaco di Anguillara Sabazia, uno dei tre comuni lacustri, che accusa la collega Virginia Raggi di non aver fatto nulla quando i cittadini lanciavano allarmi. «Il sindaco non è mai venuto alle riunioni sulla situazione del lago e Acea si è comportata con arroganza», ha dichiarato. Anselmo, sotto accusa per aver omesso al Movimento 5 Stelle una sua condanna per calunnia, ha smentito le cifre di Acea secondo cui il lago sarebbe 30 centimetri sotto il livello del mare, sottolineando che il calcolo va effettuato partendo dal livello del fiume Arrone e quindi «il lago sarebbe sotto di un metro e 70 centimetri». Questo numero è, a sua volta, leggermente diverso dalla misurazione ufficiale del Cnr che ha segnalato «meno 163 centimetri».

A far le spese della siccità e degli sprechi, tuttavia, sarà una ventina di Comuni dell'area metropolitana nei quali l'acqua è razionata da settimane. Tra questi Rocca di Papa, Zagarolo, Montecompatri, Grottaferrata e Lariano.

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