Brescia, la paura nei rubinetti: via ai controlli sugli acquedotti

In aumento i casi di infezione. Disposti accertamenti su due decessi per verificare eventuali legami con l'epidemia

Tiziana Paolocci

Verifiche sugli acquedotti, mappatura della diffusione del contagio sul territorio e raccomandazioni per fare in modo che l'epidemia di polmonite rimanga circoscritta.

L'allarme resta alto nell'area della Bassa orientale della provincia di Brescia, dove nei giorni scorsi si sono registrati 150 casi di polmonite e 138 accessi ai pronto soccorso degli ospedali locali. Per 124 pazienti è stato necessario il ricovero in ospedale e due persone sono risultate positive alla legionella.

In queste ore, poi, sono in corso accertamenti sulla morte di due persone, una sessantanovenne di Calvisano e un ottantacinquenne di Carpenedolo, anche se il sindaco del paese, Stefano Tramonti, ha già escluso che i decessi siano dovuti a legionella.

L'ipotesi di un batterio presente nell'acqua, però, spaventa in ogni caso. Ieri il primo cittadino di Calvisano, Giampaolo Turini, in vista dell'apertura delle scuole, ha fatto sapere che si stanno attuando tutte quelle precauzioni che l'Agenzia di tutela della Salute (Ats) di Brescia ha consigliato per fare in modo che gli impianti dei plessi scolastici siano igienizzati. Inoltre ovunque sono state disposte indagini epidemiologiche e ambientali e approfondimenti sulla rete di distribuzione dell'acqua potabile, con corrispondenti campionamenti. I medici di medicina generale, quelli di continuità assistenziale e i pediatri di famiglia in questi giorni stanno passando sotto la lente d'ingrandimento tutti i pazienti che presentano sintomatologie respiratorie, mentre le Aziende sociosanitarie forniscono aggiornamenti continui sul numero di casi e sugli esiti degli accertamenti. Infine le amministrazioni dei comuni di Carpenedolo, Montichiari, Calvisano, Remedello, Acquafredda, Ghedi, Isorella, Visano, Montirone, informate sull'evoluzione degli eventi, stanno collaborando per fornire indicazioni alla popolazione.

L'Ats ha ribadito che non esiste alcun tipo di rischio per l'utilizzo dell'acqua alimentare e non si devono operare restrizioni al normale svolgimento dell'attività in scuole, uffici, luoghi di aggregazione.

Ma la popolazione deve attenersi a una serie di misure preventive come il provvedere alla manutenzione dei punti di emissione dell'acqua del rubinetto nelle abitazioni, attraverso la sostituzione dei filtri o lasciandoli a bagno con anticalcare, lasciar scorrere l'acqua calda e poi la fredda prima di utilizzarla, allontanandosi dal punto di emissione dopo l'apertura dei rubinetti e dopo aver aperto le finestre.

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