Brunetta apre a Bossi: "Forza Italia partito che accoglie"

Il silenzio di Umberto Bossi a Pontida nel corso del raduno leghista non è passato inosservato. Il Senatùr dopo la convention ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno fatto discutere. L'ex leader leghista ha affermato:"Credo che quanto accaduto sia il segnale che forse devo andare via". uno sfogo amaro da parte dell'ex leader leghista che di certo ha suscitato reazioni nel modno politico anche fuori dalla Lega. "Amarezza per quello che è successo ieri a Pontida nei confronti di Umberto Bossi. Comunque si possa giudicare la storia di Bossi, è certamente un fondatore, è certamente un simbolo, Pontida è Bossi, come ha detto Maroni. Non far parlare Bossi a Pontida e di fatto considerarlo un corpo estraneo mi sembra un atto di debolezza e di fragilità", ha affermato il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta a Radio24. Ma l'azzuro poi parla anche del futuro del Senatùr che sempre più sembra lontano dalla Lega Nord: "Deciderà Bossi cosa vuole fare del suo futuro e della sua vita. Per quanto ci riguarda - conclude - braccia aperte nei confronti di tutte quelle componenti del centrodestra che vogliono trovare in Forza Italia un punto di approdo. Abbiamo sempre detto che siamo un partito monarchico e anarchico. Bene, in un partito monarchico e anarchico non ci sono espulsioni, ma tanta accoglienza. L’unica cosa che escludiamo è il ritorno dei traditori". E sul caso Bossi è arrivato il commento del vicepresidente di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri: "Bossi candidato in Forza Italia? Non lo so. Credo che sarebbe proprio una provocazione, anche se Silvio è amico di Bossi e gli vuole bene sinceramente.

Secondo me, tra alleati, è meglio non esagerare - osserva il vicepresidente FI del Senato - semmai lui potrebbe agire per una ricomposizione. In fondo Berlusconi è un pater familias e Salvini potrebbe essergli figlio".